Chianti Classico San Giusto a Rentennano 2009

Una sorella di questa bottiglia venne stappata quasi esattamente due anni fa e come allora si ha il senso di incompiuta e di infanticidio commesso per un vino in piena adolescenza evolutiva che deve ancora sbocciare per esprimere tutte le sue infinite qualità nascoste.

Un gigante ai piedi di partenza del tempo che lo levigherà e renderà uno fra i più buoni Chianti Classico mai prodotti.
Ha ancora l’austerità di un cardinale medievale, il tempo, tanto tempo ne smusserà carattere, aprirà tannini e sentenze olfattive più evolute.
I vini di San Giusto a Rentennano sono a scoppio ritardato, come in tutte le cose serve pazienza e qui la pazienza premia sempre e in ogni caso.

Pasta e ceci con il rigatino della ricetta del Parenti, un vassoio di affettati e pecorini….. ma  senza miele da spalmarci sopra.

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0 Responses to Chianti Classico San Giusto a Rentennano 2009

  1. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Il 2010 è più aperto, gioviale, con una beva più fresca, piacevole e più pronto all’uso del 2009.
    Due vini diversi, ma in ogni caso due grandi vini.

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  2. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Ma il miele con il pecorino è strabuono (se son buoni miele e pecorino!)

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  3. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Silvana, mi hai bruciato il post di domani che è dedicato a Marco Malvaldi 🙂

    “Ora, per mia fortuna, va di moda fare finta di intendersi di vino, così tu vedessi quanti ragazzotti entrano nel dopocena, prendono la lista dei vini e poi ti chiamano : ” Mi berrei volentieri un….. ” e magari ti scambiano il nome della fattoria con quello del vino, oppure vogliono un Chianti dell’87 che se uno se ne intendesse un minimo saprebbe che un Chianti dell’ 87 al massimo lo puoi usare come combustibile, e poi come se non bastasse ci mangiano i formaggi con il miele. Il difficile è dargli ragione senza ridere”.

    da: La briscola in cinque, Sellerio Editore

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  4. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Io non so se te l’ho bruciato, ma qualche giorno prima di Natale, a Milano, in uno dei luoghi più chic (e più autentici) della tradizione milanese – vedi qualche foto sulla mia bacheca di FB – non essendo per niente in forma, anzi dentro di me squittivo come un topo nella tagliola, tanto ero stanca e malandata, ho portato tre forme di pecorino (super, davvero super) per accompagnare nove produttori di BdM (lì vanno matti per il Brunello) e per dare ai duecentosettanta sciur che si erano prenotati, e a quelli di BMW e agli altri eccetera eccetera, un’idea della toscanità. Insieme al pecorino c’era il miele di uno che ha le api e che in coscienza ha scelto quello che riteneva il meglio. La gente era sbalordita – è vero la qualità del cibo qui (a parte qualche schifezza in cui può succedere di incappare) è lunare, rispetto a ciò che trovi nella grande città crudele…
    Per dire che il pecorino con il miele (che io trovo molto gradevole: perché trovi che sia criticabile?) è molto gustoso, purché il miele sia buono e il pecorino non sia una bufala

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  5. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Io pecorino e miele li ho assaggiati ma non riescono a comunicarmi niente nè il palato rimpiange se non li rimetto insieme.
    Il pecorino, quello buono, lo preferisco fatto a dadetti nel piatto con uno spruzzo di pepe e olio di quello conosco bene.
    Il pecorino che hai portato a Milano dove lo hai trovato?

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  6. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Non so come nasca, il pecorino che ho portato a Milano: l’ho acquistto nella bottega del paese fantasma in cui abito – Sant’Angelo in Colle – e so che viene stagionato dal proprietario della bottega, che lo acquista personalmente, ma non so da chi, né dove. Credo però che la stagionatura gli doni parecchio. A detta di tutti quelli che lo assaggiano, è davvero molto buono. Morale: se volete assaggiare un pecorino straordinario venite a Sant’Angelo, il paese si darà una rianimata, una scrollatina dalla schadenfreude che affligge gli abitanti (parolina che tutti dovrebbero conoscere, per evitare i sintomi di ciò che significa) e acquisire una visione più ricca e meno trita della vita. Di certo, un pecorino così saporito contribuirebbe a migliorare l’umore di chiunque.
    PS: consumare con moderazione, se afflitti da ipercolesterolemia …

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  7. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    In tal senso dovresti conoscere Andrea Magi di Castiglion Fiorentino che del formaggio e della sua stagionatura ne ha fatto una ragione di vita.
    E quando ne parla e quando lo fa assaggiare si comprende quale sia una delle bellezze della vita.
    Comunque mi appunto anche Sant’Angelo in Colle nel caso dovessi passare in zona le cos ebuone non devono mai scappare.

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  8. Avatar di silvana silvana ha detto:

    E io mi segno il Magi di Castiglion Fiorentino …

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  9. Avatar di Rossano Rossano ha detto:

    Formaggi “De’ Magi”… Andrea è molto bravo…

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