Erano alcuni anni che non procedevo ad una nanizzazione delle piante di oleandro in modo da togliere tutti quei tralci legnosi più o meno grossi che caratterizzavano una vegetazione verde solo sulla cima con il tronco nudo da foglie.
Lo scopo di questa potatura massiccia consiste nel castrare la pianta per spingerla a rinnovarsi dal piede cacciando nuovi tralci freschi e non legnosi che saranno facilmente gestibili nel creare una siepe armonica, verde e piena di fiori quando sarà il momento.
L’operazione di potatura e smaltimento del fogliame viene fatta piuttosto velocemente con un normale seghetto e un fuoco acceso in cui gettare le potature pianta per pianta, in modo da non creare cumuli immani di materiale da spostare con la super carriola cingolata.
I tempi invece si allungano quando amici, vicini, gente di passaggio e passeggiatrici si fermano per scambiare due chiacchiere sul mondo, sull’agricoltura, sugli assurdi vitalizi e privilegi della politica, sui vari modi di cucinare il baccalà con una vera istituzione del luogo, una gran donna e cuoca che il venerdi cura il rito della cottura del pesce del Chianti.
A primavera nuovi tralci verdi e freschi.
Di oleandri ne ho una striscia davanti casa nelle stesse identiche condizioni: pieni di legno e con qualche frasca verde in cima….. vorrei provare a potarli, ma se venissi te a farlo credo sarebbe meglio………. non ho la minima idea da che parte farmi..
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Sono turbato dalle “passeggiatrici”…
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ma… ad alberello’? Come nelle riviere? E poi una tisana di foglie…
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A me gli oleandri piacciono a palmetta del deserto.
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A me invece piacciono solo lungo l’Aurelia, intercalati fra un platano e l’altro.
L’Aurelia quella vecchia, a due corsie. Con accanto boschi di sughere e la linea ferroviaria litoranea. E Gassman che suona il clacson della sua Aurelia sport supercompressa e fa le corna. E i fantasmi di Fucini e di Carducci che gli dicon “o bischero”.
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Nel Chianti gli oleandri si dovrebbero impostare a spalliera e potare a guyot oppure a cordone speronato se si volesse meccanizzare la potatura.
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Boni, boni, sennò alla fine si finisce per fare gli oleandri allevati a tendone come l’uva da tavola…… però è anche vero che sarebbero originali.
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Le “passeggiatrici” caro Roberto non è altro che un termine affettuoso per le signore di ogni età che più o meno ogni giorno fanno la passeggiata panoramica.
Quando sono intorno la strada non mancano mai due parole, un saluto…….. è bello sia così.
Conosco gente imbarazzata anche se gli dici buongiorno.
@ Filippo
Carducci? Chi, il poeta che ha dato il via al rimboschimento della Toscana con i cipressini fitti come i pomodori nell’orto?
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Anche qui ne ho una pattuglia, vedove di minatori, che ogni giorno, se il tempo lo permette vanno in processione a godersi il panorama e sono la “Gazzetta di Trescogli” per qualche foresto che passa di lì .
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Ma meglio…. il trombon di Castagneto non dette il via proprio a nessun rimboschimento. Va preso nelle pieghe, o qua e la’. Capace di versi illeggibili o indigeribili (il bove ne e’ pieno) ma di chicchine giuste al posto giusto.
Quella che comincia coi famigerati cipressi che a Bolgheri alti e schietti, ricordiamo che finisce molto a proposito con l’asin bigio che “rosicchiando un cardo rosso e turchino, non si scomodo’: tutto quel chiasso ei non degno’ d’un guardo
e a brucar serio e lento seguito’.”
Non un Leopardi, ma pur sempre buono per gli antani.
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Perchè gli oleandri non li hai potati a vaso tronco conico? Lo sai che bellezza sarebbero stati 🙂
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T’amo pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
O che al giogo inchinandoti contento
L’agil opra de l’uom grave secondi:
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro dè pazienti occhi rispondi.
E del grave occhio glauco entro l’austera
Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
Il divino del pian silenzio verde.
Giosuè Carducci
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Dove si trovano questi oleandri nanizzati che ho da fare qualcosa di simile con i miei e vorrei capire come devo fare?
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L’ultimo verso e’ allucinante.
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Giosuè Carducci, il sommo poeta, è il capostipite della corrente antanista toscana.
Dopo di lui tanti i discepoli, sparsi in ogni settore della vita sociale, culturale, politica, nella moda, ma soprattutto nel vino.
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@ Alessandra
gli oleandri nanizzati si trovano sulla strada comunale 2 di Vertine, all’altezza della curva di Paiolo e proseguono fino all’imbocco della strada poderale della Cappella sul lato destro della strada.
Foglio 22 particelle 258 e 75………. con queste informazioni ci arriverebbe chiunque….
Potarli in questo modo non è difficile: basta nanizzarli poco sopra il pari del terreno.
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potatura di ringiovanimento che però porta a rinunciare alla fioritura per quest’anno. consigliata solo per piante che sono scappate. con una potatura più blanda si ovvia a questo problema.
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La stessa potatura l’ho fatta qualche anno indietro e fiorirono tranquillamente come se niente fosse stato.
Ma se non fioriranno non sarà un problema: erano diventati troppo invasivi e paravano la visuale in un incrocio………… oltre ad essere veramente troppo carichi di legno.
A giugno si vedrà che fanno 🙂
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Credo anch’io che per quest’anno non faranno fiori, però saranno più armonici seza gli stocchi di legno.
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Io non ho capito quando sti oleandri vanno potati.
ho degli oleandri grossissimi legnosi li devo abbassare per renderli più gestibili
mi sono utili per nascondermi dagli occhi dei passanti (curiosi, che nel mio paese proliferano peggio dell’oleandro) e li voglio tenere perchè sono belli.
Potete rispondermi chiaramente e semplicemente.
Grazie Patrizia
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Patrizia, potarli gli oleandri ora significa essere esposti allo sguardo dei curiosi per tutto l’inverno, potarli fra la fine di febbraio o gli inizi di marzo è il momento suo, sia perchè il freddo peggiore dovrebbe essere già alle spalle, sia perchè la pianta a quel punto della stagione riprende vigoria e sviluppo e si riveste velocemente di frasca fresca.
Questi a dire il vero li ho potati anche troppo presto, era l’inizio di febbraio con il freddo ancora da venire, ma hanno risposto bene lo stesso anche se in ritardo per via della stagione bizzarra di quest’ora.
Ora sono in forma e verdissimi e pieni di vegetazione compatta e fresca.
Potali a 15/20 centimetri da terra e vedrai in breve come si riempiranno.
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Seguirò i vostri consigli. Potatura drastica di 6 oleandri oramai legnosi in vasi enormi.
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I miei oleandri si sono alzati in modo esagerato Siccome sono vicini ad una strada molto trafficata mi piacerebbe fare una potatura a regola d’arte ma vorrei anche vedere dei fiori la prossima estate A che altezza posso cominciare a tagliare 25 30 cm?Qualcuno mi ha detto che posso potare già da adesso.Ma non è presto potare a settembre?Grazie e a presto
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Luigi, in questo momento gli oleandri sono fioriti e quindi è inutile privarsi del loro fiore e della loro bellezza.
Appena i fiori muteranno in baccelli o infiorescenze secche…. fine settembre o primi di ottobre, può essere il momento per dargli una bella ridimensionata.
La cosa essenziale è ridurre sempre la parte legnosa per fare frasca verde che riempire la pianta uniformemente.
Va benissimo potare anche a 50 cm. In questo modo la pianta sarà contenuta nelle dimensioni per tutto l’inverno, la primavera, poi la nuova fioritura e a ottobre di ogni anno una leggera tosatura.
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Vi ho letto con interesse ma attenzione!!!!!!!!!! L’oleandro è velenoso. Mai bruciare le frasche! Il fumo che si sprigiona è altamente tossico, procura scompensi cardiaci e può risultare letale!!!!,!!!!,!!
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Quindi conviene lasciare sul terreno e far marcire le potature di oleandro?
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Pingback: L’oleandro e i danni del freddo | Andrea Pagliantini
buongiorno, nel giardino condominiale dovrei riportare a misura moderara una pianta di oleandro, farlo ora a inizio settembre….è sconsigliato? grazie
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No Paolo, va benissimo potare l’oleandro in questo momento.
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Buongiorno Andrea ieri ho eseguito una nanizzazione di alcuni oleandri all altezza di 30 40 cm perché la rogna bloccava la fioritura .va bene il periodo…e risolvero il problema rogna?
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Ciao Lorenzo, il periodo va bene, l’oleandro è una pianta rustica che non necessita di particolari accorgimenti, tanto è vero che l’operazione qui sopra riportata risale al febbraio 2013 quando la temperatura era per scendere di molti gradi sotto lo zero e gli oleandri a primavera rispuntarono e sono sempre belli.
E’ ovvio che più tagli meglio è, ma se in questo momento passi loro addosso una spruzzata di poltiglia bordolese per sanificare è molto meglio.
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Leggevo che i fumi degli oleandri sono dannosi quanto i fiori e semi e se si potano a mani nude poi si devon lavare subito… Ma è vero?
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Pingback: Gli oleandri di Castiglioncello | Andrea Pagliantini
Ho sette oleandri che confinano con il mio vicino in una casa che ho appena comperato. Il proprietario preedente li potava solo in lto e la base era diventata un tronco. Io li ho potati rasoterra,seguendo consiglio di un giardiniere. Ho fatto bene? Ricresceranno? Se no ricresessero ne posso piantare altri tra uno e l’altro dei vecchi?
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Buongiorno Umberto, si va bene, per avere delle piante più armoniose e belle, ogni tanto è opportuno rimuovere i tronchi di legno per rinnovare e avere una pianta più unita, piena e verde.
Anche se era meglio attendere il passaggio dell’inverno, ma non crea problemi, le radici lavorano e a primavera spunteranno dai tagi nuovi germogli che daranno vita a dei bei cespugli verdi e armonici, non credo proprio serva piantare nuovi oleandri fra quelli potati.
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