In terra, coperta dai pruni, rovi e vitalbe che l’hanno protetta da un pasto di cinghiale, c’era una piccola mela gialla che è stata sottoposta ad ogni evento climatico dall’estate fino al vento, al gelo e pioggia di questi tempi. Un frutto brutto a vedersi, ma sano, compatto, integro.
Con il sapore asprigno e zuccherino come mai nessun’altra mela incelofanata.
Con lo svettatore la pianta è stata alleggerita per darle modo di rivestirsi di legno nuovo e rinvigorirsi.
A primavera la bellezza di tanti fiori bianco rosa sfumati di rosso.
UNICO ANDREA PAGLIANTINI !
ambra
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Ma per caso siete intervenuti anche sulle radici?
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Unico davvero, e prezioso. C’è da augurarsi che tun divenga un maestro, seguito da apprendisti, ché c’è tanto da imparare sulla terra e tu hai così tanto da dare.
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Mi prenoto per una cassetta di quelle meline gialle 🙂
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No Barbara, le radici non sono state toccate.
La pianta si trova su una scoscesa e pende per la pressione e il peso esercitato dai rovi e dalle vitalbe di cui era ricoperta.
LA difesa naturale del melo consiste nell’aver cacciato un ramo al pari del terreno che le fa da stampella e calzatoia e ben mi sono guardato dal toccare.
Il melo l’ho svuotato dentro e risponderà con tanti fiori e foglie e nuova vigoria.
Perchè l’ho fatto? Semplice: per amore del luogo, mi sembra una buona motivazione.
Poi chi vuole una cassetta di mele se lo tolga dalla testa. Sono piccine, brutte, deformi e gobbe, quindi non sono commestibili….
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Non saranno forse commestibili cosi’ come sono. Ma sono quelle che i briti chiamano crab apples. Ottime per gelatine e confetture insieme ad altri frutti. Profumatissime.
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E’ POSSIBILE AVER DEI DISEGNI TIPICI DI POTATURA OPPURE DELLE FOTO ESPLICATIVE?
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Massimo, prova a frugare nel blog che qualcosa esce, ma ti assicuro che questo tipo di potatura non è una cosa difficile se guardi bene la pianta.
Basta sfoltirla facendole prendere aria e luce all’interno.
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