Istanti fotografici di una Comet Bencini che fissano azioni di vita comune, impercettibili istanti temporali dentro una storia lunga mille anni.
Sassi conciati e squadrati che poggiati insieme diedero origine ad un borgo fortificato, con le radici ben piantate sopra uno scoglio del Chianti dove generazioni di persone hanno vissuto fra gioie e dolori della vita inframezzata da guerre e carestie con lo spirito fraterno di una famiglia allargata in un mondo rurale pieno di pura fatica con spifferi diacci di tramontana che si insinuano fra le due sole e vere porte di accesso e nei varchi scoperti da muri.
Un luogo da sempre accogliente fin dai tempi un cui dava asilo a fuoriusciti senesi e fiorentini dalle rispettive Repubbliche, un posto dove Simone Martini dipinse una delle sue meraviglie.
Un luogo non banale in cui, chi arriva, dovrebbe avere l’umiltà di calarsi in una realtà scolpita da secoli, non un parco delle meraviglie da ampliare e inventare, un borgo antico da preservare lasciandolo intatto da altra cementificazione e speculazioni nel rispetto del nome e bellezza che appartengono a tutti e nel rispetto della memoria, lavoro, storie di tante e tante persone ci hanno vissuto e ci vivranno.
Un luogo non banale in cui chi arriva sgomitando, ferendo persone come paesaggio, facendo annnusare, dove si presume sia gradito, il frusciar di banconote, dimostra di non aver compreso l’essenza di un buco di culo nel mondo creato nel 97o da fabbri, falegnami, contadini, pastori e tanti spiriti liberi.
Bell’idea far vedere queste fotografie sbiadite di gente che viveva in un gran bel posto ancor prima che “venisse scoperto”.
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Testa Pelata e compagnia cantante ricorderanno di aver scelto il posto sbagliato per mietere la grana avevano l’intenzione di mietere e mettere in tasca ai danni di Vertine, come se anche li fosse un territorio come tanti da violentare spargendo qualche briciola in giro per comprare omertà e silenzio…… mi sa che proprio bene, bene non gli deve essere andata, hanno violentato il possibile, ma non come avrebbero voluto 🙂
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Spiriti liberi.
Basta questo.
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Concordo con Ric, hanno scelto il luogo sbagliato per attuare speculazioni e usi impropri dei nomi.
Meno male c’è ancora qualcuno tiene a cuore questo bellissimo luogo.
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Meno male c’è rimasto qualcuno che non si fa scippare la memoria vendendola per pochi o tanti spiccioli che siano.
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Scusa un attimo….fammi capire per bene…. perchè se non ricordo male Vertine non fu fondato da degli americani che sbarcarono portando casse di oro, incenso,mirra e le prime barbatelle di sangiovese a piede franco della storia con il rosso preponderante dell’alicante bouchet e qualche bottiglia di Pergole Torte?
La storia è storia…… non si può modificare a proprio comodo e tornaconto, mentre quelle immagini sono sicuramente dei fotomontaggi…
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Le tre Miss…Quella a destra è la nostra nonnna “Nonzia” 😉 Che tipo!!
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La soluzione ci potrebbe essere ma non credo sia contemplata.
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Anche io sono convinta che il posto da “rivalutare” sia stato scelto frettolosamente.
Magari da qualche altra parte le gomitate e le cementificazioni selvagge sarebbero riuscite ad avere maggior successo che a Vertine.
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Non vi fate scippare la storia e la memoria per una cappellata di susine perchè poi alla fine i soldi vi fanno annusare serviranno anche per scipparvi dei sogni.
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