








Cappelli bianchi brillano nel verde dei campi pieni di goccioline di guazza e nei sodi abbandonati dove cresce l’alberese e qualche sporadica ginestra.
Sono una grandissima eminenza naturale di settembre e ottobre che già nel nome metta in mostra la loro indole e il loro sapore gentile.
Trifolati e poi su una bruschetta o sulla pasta, una fetta di prosciutto o di spalla insieme al loro sapore quieto. S’illuminano se fritti.