
Pare Chiellini sotto sforzo e senza barba, invece i più giovani devono sapere che “questa faccia triste come una salita” citando le parole di una canzone di Paolo Conte a lui dedicata, è la ghigna senza peli sulla lingua, di un ciclista fenomenale che ha vinto sulle strade prima, dopo la guerra e durante, portando da Firenze ad Assisi, nascosti dentro il telaio della bicicletta, vari documenti che servivano a scampare varie famiglie di religione ebraica dai rastrellamenti e dalla deportazione, nel buon stile che “Il bene si fa, ma un si dice”.
Le sue maglie, di campione d’Italia e di vincitore del Tour de France, sono esposte nella chiesa di Santa Petronilla a Siena, vicino all’antiporto.