Si è stati decisamente bischeri a far attingere a ogni parte della Toscana in cui è piantata una vite, l’assunzione del toponimo (etrusco) Chianti derivante da un antico idronimo.
Una terra famosa nel mondo per il buon vino rosso vermiglio beverino, che trae giove appellativo da un corso d’acqua, certo meno gustosa roteata nel bicchiere.
Ma è di uno sconquasso attraente e unico quando la nebbia avvolge Spaltenna, sciaguatta Meleto, sbuca da sotto Vertine e inumidisce di commozione una rosa residente fiorita, si affascinante come una rondine addormentata nel nido.