
Un tronco di un moro gelso, risparmiato dal taglio per l’addolcimento di case una volta a uso colonico, poi ridotte al rango villeggiante, per cui, le antiche piante di sussistenza alle famiglie, sono finite in terra e cambiate con l’infestante cipresso, fitto come i pomodori negli orti.
Le rughe, il tempo, le intemperie, gli insetti, creano un occhio nel tronco , lo sguardo di un cavallo stanco di correre e di andare al galoppo verso l’orizzonte, come la fucilata emotiva di uno scatto di Sebastiao Salgado.