I capperi della chiesa di Buca

Dintorni di panorami unici con le colline ripiene di olivete, boschi e vigne, con daini e cinghiali che imperversano ovunque, ma con il capoluogo in cui bisogna far spremere al massimo le risorse della fantasia.
La chiesa di San Sigismondo, consacrata e realizzata intorno alla fine degli anni ’50, in stile neogotico, con un freddo brinatoso che d’inverno penetra dentro e serve tutta la fede nel pettegolezzo delle donnine per trascorrervi una mezz’ora in attesa delle notizie calde.
Fuori di essa, un muro (dove si trovano due magnifiche piante di capperi fioriti) che un tempo faceva da sponda al campo di gioco di pallone, poi finito parcheggio che il buon Don Hector ha in parte ridimensionato per non dover scavalcare macchine per entrare in chiesa o in casa. In tal contesto, i capperi, risultano essere un’opera michelangiolesca.

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