“Accomodarsi davanti al cavalletto era per lui, invece, una sorta di liberazione e nelle tele gli capitava di trasferire, d’impulso, il vero mondo che aveva dentro e che riaffiorava da un’infanzia scomoda e da una giovinezza dove si era dovuto conquistare ogni cosa col talento e col sacrificio”.
Mauro Civai (dall’introduzione alla mostra)
Siena, 28 luglio – 20 agosto
Palazzo Patrizi,
Galleria Cesare Olmastroni
via di Città 75
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