
Nella città impazzita dal vortice isterico dei regali o dello struscio della gente che guarda chi va a farli, c’è il sentore di fumo da fiamma fioca che scalda il banconiere nella postazione di lavoro e le castagne che covano sotto la cenere come uno scaldasonno.
Un banchino che da tempo immemore si trova all’imbocco di Piazza Matteotti a Siena in mezzo a quelle luci di fuochi fatui di festoni e di negozi, consumismo idiota che inquina le menti anche degli amministratori, che mai o quasi mai si sognano di rendere gratuiti i bus e i parcheggi per un concerto, per una mostra ecc. come hanno fatto in questi giorni di spese.