I miti sapori d’autunno sono stati infranti da una granita gelida improvvisa di neve. Sono gli ultimi petali di rosa che testardi non si arrendono.
Romanzesco guelfo il giardino delle rose fiorentine, con la vasca dei vivacissimi pesciolini rossi e il profumo di zagara e i colori di Folon che escono dalle finestre delle serre dove sono riposti gli agrumi in vaso.
Una rondine fuori stagione sorvola il giardino del romanticismo con un ulivo pendolino appena denudato dalle sue fatiche, un pomo caco vuoto di foglie e pieno di frutti come un albero di natale senza frutti.
Un gran gatto di bronzo che dorme, vari omini di Folon, di cui uno ammira sottostante una splendida serie di tetti rossi o di marmo. Perdersi nella bellezza è un po’ ritrovarsi, come il sogno è una valigia con una nave dentro.





















Aprire questo blog ogni mattina è sempre una delizia fra immagini, luoghi e parole.
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Bellissima idea. Mi chiedo cosa farà Firenze per celebrare il decennale (ma ormai sta finendo l’anno) della morte di Folon, un artista che tanto ha amato questa città e che, oltre al rinnovato giardino delle rose, le ha regalato la magnifica e memorabile mostra di Forte di Belvedere del 2005, l’anno della sua scomparsa.
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