Archiviata l’annata precedente, molestata dalla Mosca Olearia che ha annientato qualitativamente l’olio in tutta la penisola, è tempo di raccogliere ciò che il lavoro e l’impegno dell’uomo in sintonia con la natura ha covato per un anno.
Si preannuncia una produzione di altissimo livello ma non di grande quantità per la botta di caldo arrivata esattamente nella settimana della fioritura che ha compromesso l’allegagione dei frutti.
Altro tema che ha compromesso quantità e lavoro di un anno è la mole di danni prodotti dai cervidi che a primavera hanno praticamente brucato le piante fino a due metri di altezza, denudando quasi completamente le gronde produttive che allo stato attuale si presentano con nessuna oliva, poche piccole foglie, altre ricresciute e di nuovo mangiate.
La fatica e la stanchezza della raccolta sono allietate da giornate di sole intenso e tonificante e dalla gioia che a breve, le prime olive raccolte, saranno meccanicamente private dell’olio che rallegrerà fette di pane palpeggiate di aglio o un bel piatto di fagioli.


















questo novembre asciutto ha portato ha una resa media del 14.33% che mai avevo avuto e l’olio ottimo con acidità bassissima tipico della nostra zona. oggi ho fatto due conti e se riuscirò a venderlo tutto a 12 euro litro forse quest’anno non ci rimetto……. e pensare che quasi si passa da ladri con la gente abituata ai prezzi dei vari “Persone oltre le cose”.
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Ciao Riccardo…. con l’olio venduto sotto i quattro euri dai supermercati è difficile far passare il messaggio di qualità e realtà delle cose che si chiamano potatura, pulitura del terreno, raccolta, frantoio ecc.. ecc.
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