Sembra che il decennale impianto di selezione, valorizzazione e compostaggio di Sienambiente stia tornando a vivace attività: di fronte ad una raccolta di rifiuti che negli anni si va attenuando, qui il passaggio di camion carichi di materiale è aumentato.
Come è tornato a farsi sentire il cattivo odore, un’intensa scia che, in base a come tira il vento, invade l’aria da Castelnuovo Berardenga all’Arbia.
“Si sente tanto quando è caldo, e poi la mattina quando aprono i portelloni” dice Eugenio Barmina, pastore che sulle Crete vive da una decina di anni: “Ormai ci sono abituato”.
Ma c’è anche chi continua ad opporsi ad una presenza invasiva in questo angolo fra i comuni di Castelnuovo Berardenga e di Asciano.
“Sono 25 anni che ci opponiamo alla discarica di Torre a Castello, ma non sentono ragioni, anzi, si dice che vogliono ampliarla.
Poi c’è l’impianto di stoccaggio”. Un paradiso “vocato” alla raccolta dei rifiuti, nella descrizione di Vincenzo Frusteri.
“Eccome se si sente cattivo odore, di giorno come di sera e quando fuori hai gente a cena, in bella stagione è un guaio” aggiunge Maria Teresa Zeppi del ristorante “La Casetta”.
“All’inizio non si sentiva come oggi – continua – se siano arrivate nuove commesse non posso dirlo, certo è che i camion passano in continuazione”.
Circola la notizia che l’impianto senese serva anche per il Mezzogiorno: “Da dove venga il materiale non si sa, però è sicuro che ci sono soldi dietro e che si debba lavorare a pieno ritmo per mantenere un impianto del genere” aggiunge Marco Rabazzi.
Dall’altra parte c’è Castelnuovo Berardenga Scalo, il paese “sacrificato” allo stoccaggio dei rifiuti: un paese che 40 anni fa aveva negozi, vita e che oggi ha una stazione dove si fermano sempre meno treni e 200 persone che qui più che vivere, vengono a dormire.
“Quando tira il vento dalle Cortine qui non ci si sta” – dice Antonio Nanni – “Abbandonati? Siamo al confine di un comune (Asciano) e attaccati a un altro (Castelnuovo Berardenga) e pare che nessuno sappia di noi.
Arrivano turisti con la cartina del CAI dei sentieri delle Crete e ci tocca spiegare che alcuni non ci sono più, cancellati dal tempo e dall’incuria”.
Ma “Le Cortine” non è da tutti visto come un impianto negativo: “L’impianto lavora meno che in passato – dice Patrizia Fusi -: basta guardare i contenitori dei rifiuti vuoti ovunque.
Devono prendere materiale da fuori per lavorare. Chi si lamenta di questa struttura, vada altrove a vedere i problemi veri. Qui ci sono 150 persone che lavorano”.
Paola Tomassoni.
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