Passeggiando per Siena, vi capiterà di camminare per la via Camollia fino a raggiungere l’accogliente Porta di Camollia, una delle dieci porte delle antiche mura che stringono quasi in un abbraccio la città medievale.
Che siate passanti svagati o turisti in cerca di novità, provate a continuare a camminare, oltrepassando la porta e dirigendovi verso l’Antiporto di Camollia e la moderna via Cavour, vi imbatterete in due raffinati ed eleganti gioielli del Liberty.
Palazzo Maccari che fa angolo con via Biagio da Mont-Luc, fu progettato nel 1911 da Carlo Maccari, architetto senese parente del ben celebre pittore Cesare Maccari e fu commissionato da Fulvio Rocchigiani, noto esponente della borghesia imprenditoriale, avido di novità e progresso.
Alzando lo sguardo noterete tre sinuosi corpi di fabbrica a elle con un’ampia terrazza, belle decorazioni floreali che ricordano altri esempi di Art Noveau come la palazzina Fenoglio-La Felur di Torino del1902, realizzata di Fenoglio che può considerarsi uno dei maggiori esponenti italiani del Liberty.
L ‘ornato è abbellito da un magnifico rosso pompeiano e un caldissimo giallo ocra che impreziosiscono l’edificio. Certamente con un accurato restauro questo bell’edificio potrebbe tornare a nuova vita!
Il secondo gioiello si trova poco più avanti, per la via Vittorio Emanuele II, sul lato opposto rispetto a Palazzo Maccari.
La palazzina Lolini fu progettata nel 1926 per Armando Sabatini e fu elegantemente decorata da Dario Neri.
Dario Neri fu un personaggio eclettico,pittore, editore, incisore, spirito libero, splendido artista liberty che ebbe modo di stringere amicizia e collaborare con Gino Chierici, eccellente architetto di quegli anni.
Sarete subito attratti dal corpo aggettante del’edificio, modulato con doppi balconi e preziosissime decorazioni che mostrano in facciata le Quattro stagioni .
Ma la vera chicca si trova all’interno del portale centrale. L’atrio è stretto, ma pervaso quasi in un vortice da una preziosissima scala elicoidale in ferro battuto e gradini in graniglia di marmo. Il tuffo nel passato è di notevole intensità.









In Via di Salicotto al n. 102, c’è un palazzo con caratteristiche molto simili… però al posto della scala, presenta una rampa elicoidale (come la scala in foto) che a quanto dettomi dal proprietario è unica nel suo genere. In effetti non avevo mai visto una cosa del genere e devo ammettere che è veramente bella.
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Il palazzo senza scale, cosiddetto. Ci s’andava a giocare da cittini…
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Ciao Rossano, hai visto che gioiellino la scala elicoidale di palazzo Lolini! La tua segnalazione del palazzo in via di Salicotto e’ molto interessante e dal momento che non lo conosco, non mancherò di vederlo.
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