A Radda la casa del Chianti Classico nel convento di Santa Maria al Prato

Il nome “The house of Chianti Classico” fa cacare come i titoli delle quattro linee guida che caratterizzeranno le attività al convento di Santa Maria al Prato di Radda in Chianti: events & arts, wine & food, shop & showroom, academy & cours.
Ma il preambolo inventato da qualche antanista privo di fantasia, non deve distogliere da quella che in realtà è uno spazio importante recentemente ristrutturato in grado di accogliere visitatori interessati ad arte, cucina, approccio alla conoscenza del vino e del territorio che lo racchiude.
Uno spazio prezioso, forse unico a livello nazionale gestito dal Consorzio Vino Chianti Classico che permette di spaziare, creare, produrre conoscenza e qualche briciolo di divertimento.

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7 Responses to A Radda la casa del Chianti Classico nel convento di Santa Maria al Prato

  1. Avatar di francesca francesca ha detto:

    Dovrebbero prenderti all’ufficio stampa del Consorzio… i tuoi comunicati sarebbero più godibili degli attuali 🙂

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    All’ufficio stampa e propaganda del Consorzio non sanno che farnene di uno come me.
    House of Antanis.

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  3. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    Questa fa il paio, o il dispari, con Venice consorzio o vattelapesca recentemente visitato da Renzie. L’italiano non serve più, per vendere pezzi del paese ai meglio offerenti ci vuole l’inglese. E comunque siamo davvero ignoranti, nel senso che non sappiamo (o non ci vogliamo render conto) che cosa piace del paese. La lingua è un capitale? Sì.

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  4. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Italy for sale.
    Settori strategici come l’agroalimentare sono i più appetibili in tutti i sensi.
    Arte, gusto, estetica, paesaggio, moda sono e saranno sempre più gestiti da foresti.
    E non parlo del casolare in campagna o di venti viti o della bottega del sarto.
    L’olio, per fare un esempio è in mano agli spagnoli e il prodotto che esportiamo a marchio italiano spesso non è dei migliori.
    Siamo un paese allo sbando in vendita al miglior offerente, Renzie questo lo sa e quando era sindaco di Firenze affittava Ponte Vecchio per le cenette della Ferrari o palazzo comunale per le aziende in vena di presentazioni e antanate.
    Questo siamo. Un paese vokubile, privo di memoria, corrotto e fatto per gli arzigogoli legulei in cui i farabutti trovano sempre una duna che li ripara dalla tempesta.

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  5. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Anche per presentare la candidatura di Siena città europea della cultura 2019, molto ignorantemente si titolano le tematiche e i progetti in inglese.
    Questa è incultura da antanisti.

    http://www.ilcittadinoonline.it/news/174286/Siena_finalista_nella_corsa_a_Capitale_Europea_della_Cultura_____.html

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