Colui che disegna e poi crea abiti su misura da uomo e da donna ora si chiamerebbe stilista, mentre Vezio figlio della passione e di tanti corsi frequentati e diplomi conseguiti, si definisce un sarto, che ha frequentato nel cammino della sua carriera, botteghe artigiane di alta moda.
Classe 1929, custode della Chiesa della Compagnia dell’Annunziata, anima, ago e filo, amico di tutti in quel piccolo gioiello della Berardenga si chiama San Gusmè che guarda con affetto il Chianti poche colline più a nord.
Ha una vetrinetta piena di tessuti che si differenziano per colori per gli atei in materia, mentre al tatto del sarto con gli occhi chiusi ogni trama ha una freschezza e un peso specifico, una storia e un dettaglio da raccontare e un uso ben definito da cucire.
Vezio è per le viuzze di San Gusmè dalla mattina alla sera, nella sua bottega di sarto che tiene viva ed è crocevia di piacevoli parole e incontri, fra le panche della chiesa alzando lo sguardo al campanile avvolto da ponteggi per essere ristrutturato sperando nell’aiuto del signore e di qualche anima pia.









da andare a visitare, mi pare assai prezioso!
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Puoi dirlo, non credo siano rimasti tanti artigiani del valore e della sensibilità di Vezio.
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Ancora grazie infinite al signor Vezio che, con la passione dimosrtrata, ci ha fatto vivere piacevoli momenti nella bellissima chiesa dell’Annunziata.
Custode insostituibile, rappresenta il vero gentiluomo di altri tempi.
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