Le vigne del Chianti Classico ristorazione per daini

Teneri animaletti i daini che popolano i boschi con quel loro saltellare e la codina bianca come lo zucchetto del papa.
Poi però quando sono troppi e la gestione del territorio è di fatto appaltata ai cacciatori succede che dove mangiano i cinghiali, mangiano i daini e le tonnellate di granturco, pane e vegetali rilasciati nei boschi ingrassino gli uni e gli altri e si riproducano a dismisura.
Gli opposti fanatismi fanno il resto. Da una parte i cinghialai che vorrebbero poter inseminare artificialmente le cinghialesse per avere più bersagli.
Dalla parte opposta c’è chi vorrebbe mettere il burca ai daini e cinghiali e proteggerli come etruschi in via di estinzione.
Nel mezzo ci sono le vigne, gli ulivi, la campagna, i boschi e i muri che vengono disfatti dal grufolare di questi maiali selvatici allevati allo stato brado. I daini mangiano i germogli delle viti facendo perdere l’annata, i cinghiali divelgono campi e sotto bosco per poi far man bassa di uva se trovano un varco.
I danni all’agricoltura e al paesaggio sono ingenti, le provincie (che hanno in gestione la questione venatoria)  nicchiano o dormono come quella di Siena,  il cui presidente e assessore stilano comunicati stampa a panino per ogni ventata di corpo.
I daini mangiano, i cinghiali grufolano, i burocrati riempiono stampati addobbati di marca da bollo con antani cavillo e tutti vissero felici e contenti….. agricoltori a parte.

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0 Responses to Le vigne del Chianti Classico ristorazione per daini

  1. Avatar di claudio claudio ha detto:

    Leggerti è un piacere quotidiano.

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  2. Avatar di Michele Braganti Michele Braganti ha detto:

    oggi da un selecontrollore che ha tutto l’interesse a avere animali in gran numero nei boschi…cosi’ un si deve dannar tanto a trovarli e ha sempre il frigo pieno di ciccia…mi sono sentito dire che la colpa e’ dei viticoltori che hanno fatto le vigne dove prima non c’erano…e giocoforza gli animali ci vanno…se invece si facevano vicini ai paesi i danni sarebbero stati meno…questo e’ il quoziente intellettivo del cacciatore medio….e lo dico a malincuore perché son cacciatore anche io.

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  3. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Ci tengo sempre a tenere separate le due categorie: cacciatore da cinghialaio.
    Il primo ha un rapporto quasi sentimentale con il territorio in un gioco fatto di astuzia e conoscenza dei luoghi con la preda.
    Il cìnghialaio, spesso e volentieri ha come ragione di vita la caccia…… e diventa parecchio difficile farci un discorso di ampio respiro sulsuo passatempo ragione di vita e sui problemi che gli animaletti che pastura tutto l’anno fanno al prossimo.

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  4. Avatar di silvana silvana ha detto:

    invece in Maremma si lamentano dei lupi che mangiano le pecore e il latte scarseggia.

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