Le fave di Casale dello Sparviero

Quasi sulla riga di confine poco prima o poco dopo la fabbrica e l’autovelox, nell’ultimo spigolo di Castellina in Chianti, prima che diventi Monteriggioni si trova questa spettacolare prospettiva di vigne che partono da ottimi piani per grano e girasoli e si arrampicano poi sulle colline nello sfondo.
Un’attività frenetica di trattori con i più svariati attrezzi, girano fra queste vigne che sul bordo della strada, a scopo fotografico turistico, di fronte ad uno dei punti più fotogenici del panorama alterna filari arancioni al piede, erba verde sfalciata, altri filari (4 o 5) con le fave alte nel centro con le commoventi strisce d’erba arancione sotto le viti che nel mezzo del verde permettono di fare belle foto da sovescio.

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0 Responses to Le fave di Casale dello Sparviero

  1. Avatar di Daniela Daniela ha detto:

    Un paesaggio idilliaco che poi a saperlo leggere mette un po’ di brividi…..

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  2. Avatar di Paolo Rossi Paolo Rossi ha detto:

    Le fave e il diserbo mi ricordano uno splendido modo di dire: “Eh, nini, te’ttu vvòi i ca**i e il perdono!”

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  3. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Un po’ di antani non guastano mai……..

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  4. Avatar di umberto umberto ha detto:

    purtroppo non sono del casale dello sparviero

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  5. Avatar di umberto umberto ha detto:

    sicuri siano filari del casale?

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  6. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Di che azienda si tratta Umberto?

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  7. Avatar di umberto umberto ha detto:

    quella limitrofa, ca va sans dire
    quanto ai nomi, preferirei non incorrere nel medesimo equivoco dato che proprietà e gestione dei vigneti possono cambiare di mano

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  8. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ma si può benissimo fare il nome dell’azienda che ritieni non essere Casale dello Sparviero… la pratica del diserbo è legale e consentita dalla legge, quindi che male c’è a dire le cose come stanno?
    Sono le vigne di Cecchi per caso?

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  9. Avatar di umberto umberto ha detto:

    dico le cose come stanno : non sono del casale dello sparviero
    successivamente ho anche chiesto come potete essere sicuri che la vigna fotografata sia di Casale dello Sparviero con il criterio di riferimenti topografici come l’ultimo spigolo di Castellina in Chianti prima che diventi Monteriggioni, l’ autovelox e il bordo stradale : non uno di essi è riferibile a casale
    sulla pratica del diserbo credo non ci siano divieti ( se non per chi si trova in corso di certificazione al netto dell’uso di diserbanti lungo le banchine di talune strade provinciali operato dalle province stesse ), ma certi nomi potrebbero non aderire, con il consenso della legge, all’aneddotica del compianto conte Mascetti

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  10. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    La fabbrica, l’ultimo spigolo di Castellina in Chianti prima che diventi Monteriggioni e l’autovelox servono per contestualizzare il luogo al netto delle visure catastali e delle particelle per chi non ne ha dimestichezza.
    Le vigne in questione si è capito che non sono di Casale dello Sparviero e me ne compiaccio, ma ancora non hai palpeggiato il nome il nome dell’azienda di appartenenza sulla tastiera.
    Non c’è nessuna sacra inquisizione che lo impedisce o lo vieta, si sta parlando di cose che chiunque può verificare passandoci con la macchina o visure catastali che hanno il dono di essere pubbliche e non coperte.
    Gli antani nel vino abbondano. In Toscana strabordano, anche perchè il compianto conte Mascetti girava con un orso bruno al guinzaglio ed era nato da queste parti.
    Precursone della laurea breve in scienza della comunicazione.

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  11. Avatar di umberto umberto ha detto:

    si è capito che non sono di casale dopo 4 palpeggiamenti da rinvio a giudizio per molestie: la fabbrica e tutto il resto servono a contestualizzare un luogo non definito, se ho ben capito, e pertanto se le visure catastali sono pubbliche e non coperte, le diremo dopo averle verificate piuttosto che passandoci con la macchina, non vi pare

    In toscana come altrove gli antani del vino abbondano, ma in un’accezione che spazia dalla truffa dimostrata ( di cui ci si limita a qualche indiscrezione ), alla pratica impropria come quella qui segnalata ma non illegale , dall’errore di conduzione in vigneto o in cantina ( può succedere ), all’uso a scopo folcloristico o decisamente denigratorio del termine ( anche succede )
    evidentemente non strabordo se chiedo di concludere qui
    U.B.

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  12. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Boh, siamo al livello del lei clacsonava come se fosse vice sindaco e sfido chiunque dall’averci capito qualcosa.
    Si, finiamola qui che tutta questa discussione non si capisce neanche che senso abbia.

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