Il viale dei cipressi di Arceno

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar…… e via discorrendo.
Il padre dell’antanismo moderno, (Giosuè Carducci) celebra la toscanizzazione della Toscana con una rima da bacio perugina confezionata in un tubo innocenti nel groppone all’ondulazione e all’orizzonte di un paesaggio inquinato da questi pennelli piantati alla distanza dello scalogno nell’orto.
Però l’ondulazione formosa e aperta della Berardenga con San Gusmè che brilla nel poggio e i casali di Arceno, che come preti nella neve, risaltano fra vigne e colline, sono le ante laterali di questo viale di cipressi che non essendo ancora grandi e passando buchi di luce fra di loro, sono un buon motivo di partenza per due passi nell’aria buona e nell’intima bellezza della Berardenga.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, Federica, fotografie 2014 e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to Il viale dei cipressi di Arceno

  1. Avatar di silvana silvana ha detto:

    A me non dispiace. certo è retorico, ma la Toscana dei toscani contemporanei è tutta retorica. Non si sono accorti della bellezza della campagna pura e semplice, senza bisogno di troppi orci e vasi e mezze botti e macine esposti per “fare Toscana”.
    C’era una volta – e qua e là c’è ancora – la campagna Toscana, così aspra e dolce che ti lusinga con promesse che ormai hanno fatto il tempo loro.
    C’è (stata?) la politica che ha cercato di “mettercela sotto gli occhi”, ma da ignorante qual era non si è accorta che ce l’avevamo ben presente, senza bisogno di folklore alla tirolese per sottolinearla. E ci aveva colpito il cuore.
    Amen.

    "Mi piace"

  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    In questi giorni c’è un tono trionfalistico per la presentazione del “piano paesaggistico regionale” che dovrebbe dare un argine al brutto che avanza.
    Per la verità le leggi di tutela paesaggistico ambientale c’erano anche prima però spesso amministratori locali miopie ignoranti hanno dimenticato di applicarle e di cedere alla prepotenza dei soldi e degli avvoltoi di passaggio.
    C’è poco di finto come la Toscana attuale e lo dico con grande tristezza e grande rammarico.
    Siamo la brutta copia di noi stessi che ci si crede più bravi, più belli e più toscani del resto del mondo.
    Qui è un assalto continuo a disintegrare l’esistente, a distruggere e alterare strutture e colline. E’ bella la Toscana, ma tanto chi è carico di soldi fa come gli pare più che nel resto del mondo.

    "Mi piace"

  3. Avatar di fc fc ha detto:

    Quel che ha ucciso, e continua a uccidere la Toscana, e’ l’ignoranza.
    A.S.Z.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a silvana Cancella risposta