Fumo di toscano sul castello di Meleto

Una panchina color verde scortecciato è rivolta verso un ampio orizzonte visivo che lascia intendere la massiccia sagoma dell’Amiata in una penombra sfuocata come una radiografia venuta mossa.

Tutto luccica di sole tranne la bacinella intorno al castello di Meleto avvolto da una sciarpa di nebbia. Effetto fascinoso e non consueto.
Arriva un uomo di mezz’età che si eccita alla vista della nebbia in lontananza e cerca di condividere questa emozione.
“Che bella la nebbia è? Pare Milano!!!”

“Milano? No, non è nebbia, è fumo di toscano”.

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0 Responses to Fumo di toscano sul castello di Meleto

  1. Avatar di an an ha detto:

    Come faccia a piacere la nebbia da mattina a sera è un mistero, comunque meno male che non ha detto che bella la nebbia nèèèè!!!! 🙂

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  2. Avatar di Daniela Daniela ha detto:

    Immagino che il milanese sia stato in divisa di ordinanza: jeep nera e scarpe a punta 🙂

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  3. Avatar di federica federica ha detto:

    Alla proloco di Vertine siete sempre così scortesi nei confronti dei visitatori di passaggio? 🙂

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  4. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    Da milanese mi ribello.
    Caro an@ la nebbia può essere bellissima; ora aspetta che i bravi sindaci della provincia di Siena, ci riempiano di centrali a biomasse, a cippato a m…. o a qualcosa d’altro – assatanati come sono, alla ricerca di buone speculazioni che portino denaro sonante – e vedrai che la nebbia anche qui comincerà per enne, come nella mitica barzelletta dei caramba…
    Quanto alle scarpe a punta, ne cerco un paio con la punta d’acciaio e poi le uso per farvi correre…alé!

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  5. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Silvana ha ragione a ribellarsi. Bollare di “milanese” una categoria di manichini, figurini, finti, falsi e nebbiosi che parlano solo di quattrini è una cosa ingiusta perchè anche se sono in parecchi non tutti sono così.
    C’è da perderci poco tempo e tirar dritto, però bisognerebbe coniare un termine raccoglie questi braghe bianche per non confonderli con un generico “milanesi”.

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  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Silvana, hai notizie di supposte nuove centrali a Bio-fave sul territorio provinciale?

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  7. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    1- a Milano si chiamavano bauscia, quasi l’equivalente di gazzilloro (che però è decisamente più espressivo e più bello).-
    2- sì, ho notizia di un sacco di centrali a biomasse, a cippato, a biogas: tutta speculazione di m…., e non lo affermo da ambientalista verdastra capace solo di dire no; purtroppo ho conosciuto tecnici ed esperti del settore e la prima cosa che mi dicono è: inquinamento da fumi, bassa redditività in termini energetici, aumento del traffico su strada, odore di merda (biogas), problemi per la salute. Io ci aggiungo l’impatto paesaggistico: ma cosa bisogna fare per far capire agli amministratori di qui che quando avranno disseminato la provincia di costruzioni orrende, puzzolenti e incongrue con questi paesaggi, la gente che viene a vedere le bellezze non si farà più vedere?
    Sì, i posti di lavoro, lo so. Ma si può pianificare meglio il futuro di questi luoghi, famosi solo per la bellezza, non per l’industria energetica. Meditiamo, la concorrenza nel campo del turismo è mostruosamente feroce. Imbruttiamoci, imbruttiamoci, poi quando assomiglierà tutto a una periferia urbana, vedremo quanto turismo….
    ps: dell’ubicxazione delle centrali parliamo prossimamente.

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  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    1) Gazzillori o Mosche Olearie i termini per non tirare più in ballo genericamente i milanesi va benissimo, fra l’altro si può allargare a tutta la penisola l’ausilio di questa DOP ben si confà a tanti paraculi e pidocchi risaliti.
    2) discorso vecchio, dove c’è bellezza apprezzata in tutto il mondo bisogna fare di tutto per disfarla a beneficio di pochi e dei soliti giochetti più o meno politici convergenti verso il conto corrente.
    Tienici informati Silvana.

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