Nella foga imperiale degli anni ’30 fu fatto costruire un monumento ai caduti con un parco di lecci dove ogni pianta corrispondeva ad una persona morta nella guerra 15-18.
I morti sono 17, i lecci 18 per una questione di equilibrio estetico e chiusura della fila. In ogni pianta fu messa una piastra metallica con il nome del caduto che il tempo ha provveduto a far inghiottire dal legno e adesso solo una targa è visibile in parte.
Il diciottesimo leccio non ha piastra, non ha dedica, non dovrebbe esserci ufficilamente e infatti ha uno sviluppo totalmente diverso dalle piante sorelle messe nello stesso momento, lo dimostra il palmo della mano che copre tutto il tronco della pianta mentre negli altri lecci così non avviene.
Pianta saggia che non ha morti da ricordare e non ne vuole adottare, che per questo forse non ha voglia di crescere.
Il diciottesimo leccio che non vuole crescere come se non volesse rappresentare nessuno è davvero un tipo tosto.
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Da queste parti essere tosti come il granito è cosa normale, anche se non è sempre un leccio ad esserlo ma anche parecchie zucche mia soprattutto.
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