
Non è l’ennesimo libro sul vino, ma una guida storica e sociale completa e esaustiva su un territorio che nel suo recente passato non ospitava milionari o artisti eccentrici, stelline del cinema e della televisione, ma una fame e una miseria che non si misurava in bicchieri, ma in bigonce.
Poche famiglie che secolarmente detenevano migliaia di ettari di terra con poderi sparsi nella campagna e un paese dedito ai commerci fiorenti che prendevano spunto dal passaggio per la strada che conduce e Roma.
L’apertura dell’autostrada negli anni ’60, tagliò Montalcino dai grandi esodi e movimenti verso la città dei papi e questo comportò una crisi durissima e uno spopolamento delle campagne mai visto.
I boschi e il carbone da essi prodotto venne sostituito dal più economico carbone europeo e americano già nel primo dopoguerra e fu un’altra mazzata a un’economia che per secoli si era appoggiata a una fonte di energia che diventava sempre più antiquata.
Pochissime le industrie, un’agricoltura cerearicola che non aveva sbocchi, pochi i traffici commerciali per questa località che assunse il rango di città per residenza vescovile.
Poche anche le aziende che producevano vino, lo commerciavano e lo imbottigliavano, pur essendo nel periodo della Belle – Epoque già stato premiato in diverse fiere di settore.
Fino allo svuotamento delle campagne negli anni ’60 il Brunello era marginale nell’economia locale, poi alcuni luminari – tra cui il sindaco Ilio Raffaelli – iniziarono a credere nel sangiovese grosso come fonte di sviluppo e di valore del territorio.
Il libro di Stefano Cinelli Colombini è una manna di informazioni su luoghi e persone, su commercianti che arrivano in campagna dopo i successi frizzanti ottenuti negli Stati Uniti ottenuti con il Lambrusco, su contadini che comprano il proprio podere a prezzi agevolati e mutui lunghissimi e iniziano piano, piano a piantare viti e fare la storia di un grande vino nel mondo.
Delle poche etichette che si contavano all’epoca del boom economico degli anni ’60, adesso se ne contano a centinaia… questo libro fa capire cosa è successo a Montalcino negli ultimi due secoli.