


















Una porzione sobria e asciutta di Chianti rimasto fermo rispetto all’andamento ostentorio e patinato dato dalla madia atta a dar valorizzazione del fatuo come al vapore del respiro di un bove o di un fagiano in una mattina dove il termometro segnala brinata.
Qui ci si zittisce, si diventa piccini e ci si accuccia nell’ascolto del vento che trasporta corvi come se fossero note musicali, pampani che in viti diverse virano dall’oro al porpora, un paesaggio sincero, umile, dove le viti che hanno partorito si mettono il vestito migliore prima di entrare in letargo.