
Si parla di un argomento strettamente legato ad addetti ai lavori o appassionati, ma la scoperta al Bagno Grande di San Casciano Bagni di un santuario devozionale in un sistema di acque termali curative conosciute fin da epoca etrusco – romana, ha acceso le luci sull’archeologia e sull’importanza storica di un giacimento di reperti immenso dal punto di vista conoscitivo del passato.
Due ore di lezione da parte di Emanuele Mariotti direttore degli scavi di San Casciano (tenuto nella sala della Società Filarmonica, organizzato dal “Gruppo Berardenga storia e arte”) hanno incantato e immerso nel profondo dei dettagli del Santuario ritrovato il folto pubblico intervenuto su tutto quello che è un cantiere in continua evoluzione.
Le opere rinvenute, il culto degli dei e delle acque, i materiali usati, le monete, le splendide riproduzioni di animali realizzati in lega di rame e stagno, persino una iscrizione in bronzo che è una promessa di matrimonio fra due giovani di alto censo provenienti da Roma, in un luogo dalle acque curative che smuovevano persone da ovunque.
C’è una squadra di oltre novanta specialisti che studia quanto è emerso dalla grande vasca: chimici, storici dell’arte antica, archeologici, fisici, geologi, esperti di metallurgia, restauratori ecc. perchè questo luogo è una montagna di informazioni su epoche diverse, materiali e usi.
Basti solo pensare che è l’unico luogo al mondo dove gli oggetti di bronzo (e non di terracotta) vengono donati alle divinità per un auspicio di guarigone o per essere stati guariti.
Interpellati anche chirurghi moderni perchè sono state ritrovate delle tavole in bronzo che rappresentano une perfetta ricostruzione della cassa toracica di un corpo umano, come se gli antichi avessero realizzato una radiografia… anche questa una cosa unica nel suo genere.
Parte dei reperti sono stati esposti al Quirinale, a Napoli, Reggio Calabria e a breve voleranno a Berlino per una grande mostra che si inaugurerà il prossimo luglio.
Emanuele Mariotti incanta per capacità narrativa e competenza professionale donando un bel gruzzolo di informazioni e curiosità a un pubblico attentissimo.
Dalle sue parole si estrapola un passo e riguarda il ruolo decisivo avuto dalla sindaco di San Casciano Agnese Carletti che come rappresentante di soggetto Pubblico, si è spesa con la sua Amministrazione nel primo finanziamento degli scavi, nella ricerca di finanziamenti per poterli continuare, nel trovare una casa definitiva nel luogo specifico del ritrovamento dove poter esporre i reperti, credendo da subito in una cultura che dona benessere alla mente e muove persone e idee.
Per altre zone “un po’ più lente” vige una massima del filosofo Seneca:” Non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto”.