“Oggi fiorentina” dice il cuoco di plastica a Siena

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Dallo splendido affaccio di San Domenico rivolto verso la città, il menù è sempre il medesimo:ogni giorno: “bistecca alla fiorentina”, che ripercorrendo le vecchie gesta e sonore legnate fra Guelfi e Ghibellini, potrebbe essere il piatto che riscuote minor successo a livello locale.
Ma il cuoco di plastica che presiede l’ingresso al Vicolo del Campaccio e si prende la scena sulla città esposta alle sue spalle, ben si integra con la sequenza di tre “capanni” da ristorazione che ha davanti e quella specialità alla brace lì evidenziata, mira alle papille del pubblico in transito turistico.
Il centro storico di Siena è considerato (dal 1995) Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e in quanto tale dovrebbe evitare di scivolare in richiami adriatici costiereggianti per attirare l’attenzione.
La presenza poco sotto la Basilica di San Domenico di tre padiglioni con dentro tavoli, sedie e tovaglie candide, con piatti e posate, dovrebbe far capire anche al passante più distratto che lì ci sia il caso di poter mangiare qualcosa e al cameriere l’arte di saper dire che la specialità della casa è la fiorentina.

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