In ricordo del 17 luglio 1944

Un pomeriggio infuocato quello del 17 luglio 1944 (esattamente come quello di oggi) con la differenza che all’epoca le persone di Vertine erano rintanate nel rifugio sotto la casa del prete in attesa che tutto finisse e la Liberazione si portasse via le prepotenze naziste.

Alle 16, arrivarono i carri armati inglesi, le persone uscirono allo scoperto, i tedeschi – dalla collina di fronte – presero a cannonate Vertine e ridussero la parte superiore del paese (chiesa compresa) in macerie, portando via la vita a cinque persone e ferendone quindici.
La memoria non deve essere dispersa e con un brindisi si ricordano Luisa, Mario, Nazareno, Ruggero e Valerio del ’44, a cui si associano i recenti Gabin, Garibaldi, Gianluca, Frizzina e poi Federica, Bruno, Elena, Leda (che ha insegnato a tanti i rudimenti del leggere e scrivere) e tutti quei vertinesi che non si sono mai inchinati o sono stati con il cappello in mano anche in tempi molto grami.

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