Il sovescio è un’antica tecnica agricola che serve a mantenere la fertilità del suolo attraverso la semina, la crescita e poi l’interramento di svariate specie vegetali, quali le leguminose o le foraggiere, che hanno la caratteristica di fissare l’azoto atmosferico al terreno.
Una concimatura natuale le cui origini si perdono nella notte dei tempi, quando il solo concime possibile e disponibile era il letame e non esistevano ancora i concimi industriali.
All’indubbio beneficio per il suolo del sovescio, bisogna aggiungere l’apporto di benessere interiore che riservano certe vigne del Chianti quando si illuminano di un miscuglio di sulla, veccia e facelia, che sono una gioia per le api e una carezza armonica e contemplativa intinta nel bello e nei germogli del sangiovese che iniziano la loro crescita.
Fonte: Il Cittadino
Grazie Andrea per il bellissimo articolo sui sovesci.
Massimiliano Biagi
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C’è poi la zona del sovescio giallo/turchese sopra La Grotta che merita tutto un articolo a parte, la sera al tramonto è l’essenza del romanticismo.
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