Monteriggioni e la fioritura dell’ulivo

Monteriggioni di torri, ma anche di ulivi si corona: una sciarpa verde di piante da olio, che se non ci fossero o non venissero curate, la fisionomia del castello non avrebbe la stessa trina di fascino, come un antico atleta olimpico, cinto di vittoria.

Il cielo plumbeo che sfiora il turchino, mette le ali al vento alla moltitudine di ciclisti che si sono imposti di fare la via Francigena in due ruote.

Improvvisamente si fermano alzando lo sguardo al cielo, un’istantanea di torri issate nel turchino con batuffoli di bianco e un punto luce di pittura caravaggesca che confluisce sulle pietre.
Ma c’è di più, un sentore che pare un canto di sirene che avvolge le mura, un leggero profumo di limone sovvenzionato dal vento, un aereosol per le rondini.

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