Con la Villa Chigi Saracini decadentemente sbarrata, la Golf nera e la Torre dell’Orologio, sono i simboli più conosciuti e iconici del paese.
La Torre nei mesi invernali è chiusa, e se è visitabile (per appuntamento nei giorni festivi) è grazie agli infaticabili volontari della Società Filarmonico Drammatica, che accolgono e conducono i visitatori verso il punto di osservazione paesaggistico più in vista.
Nei mesi invernali il silenzio è rotto solo dal vento che trapassa i lecci scomposti nel parco della Villa o dal suono della partenza o dell’arrivo dei marrani che parcheggiano nella ZTL.
Mancava però un uso diverso della Torre, o almeno del suo ingresso, chiuso da un leggero cancello, che da un po’ di tempo è diventato il vespasiano preferito di tre adolescenti, che la sera, all’ora in cui le persone normali vanno a cena, si sbottonano i calzoni e con il getto oltrepassano il cancello, per vedere il rigagnolo scendere sulle lastre, fino all’accogliente tombino che sta sotto la Torre.
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