Il Mercato nel Campo 2021

Mentre all’interno di Palazzo Piccolomini, sede dell’Archivio di Stato, il professor Maurizio Tuliani e la dottoressa Cinzia Cardinali, direttrice dell’ente, guidavano folti gruppi di visitatori alla scoperta delle origini della Piazza del Campo, con il contratto originale dell’acquisto dei terreni, vari migliorie e usi, nel corso dei secoli, per poi giungere ai due monumentali volumi del Costituto Senese del 1309, nella piazza sottostante il mercato si svolgeva con il consueto brio.
C’è stato a suo tempo uno studio sull’impostazione, i banchi, la posizione del mercato e su un’attenta ricerca dei beni in vendita, che fossero del circondario per quanto riguarda il settore alimentare, che fossero oggetti di artigianato, per quanto riguarda gli articoli da regalo.
Intorno mezzogiorno l’ordinata mole di persone propendeva più che altro per il mangereggio da affetto e da asporto: le pagine culturali di porchetta, caci, finocchiona e mortadella, in piccoli o grandi rinvolti, prendeva la via delle case o dei panini, questi ultimi in una forma particolare.
Secondo le disposizioni comunali, era vietato “ripienare i panini” (da voce di porchettaio chianino) e venivano forniti attrezzi singoli da rimontare a piacimento dentro al pane.
Una giornata serena, spensierata, di quelle che fanno smuovere il contado verso la città esattamente come un tempo, con la differenza che all’epoca i campagnoli venivano a vendere, ora, a comprare.

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