
Una grande torta di panna con sopra novanta candeline e un’opera di ceramica, donato dalle persone del borgo, che insieme hanno festeggiato il sarto, l’amico, il custode della chiesa della Compagnia e di tutti i suoi magnifici cimeli.
Una presenza discreta, lucida e cordiale quella di Vezio, inconfondibile figura sempre di corsa fra le vie di San Gusmè per un vestito da finire, una tovaglia d’altare da stirare, o per aprire la chiesa alla visita dei tanti turisti che amorevolmente accompagna di fronte alla preziosa Annunciazione di Pietro Sorri, altro concittadino illustre.