Una vela arancione che piglia le forme di un giubbotto, a coprire un signore che annaspa allo sportello di un contatore che non ha tanta voglia di aprirsi, nonostante l’impeto e il suono fragoroso di poesie al signore.
Un accento con una calata che suona, un già sentito dire, con un rapido sfogliare nella lista di giornate passate, come spesso a chiunque accade.
Da sotto il castello di Meleto, alle decine di calzoni sdruciti per l’attrito con il breccino, che è uno scivolare da vespa nei percorsi più miti, e anche in quelli arditi.
Non c’è peggio cosa che avere a che fare con l’acqua, per chi è nato circondato dalle vigne.