Calici di Stelle a Vertine e i cenci di carnevale

I versi di Giovanni Pascoli nella notte in cui ribaltano le stelle e i calici si alzano al cielo nel riverbero della rondine più luminosa.

A Vertine, strani si è sempre stati, oltre a cenare in armonia, si friggono i cenci come se fosse carnevale, con la Daniela che, alle dieci di sera, con un braccio tiene la nipote e con l’altro massaggia la pasta, la riduce fine con la macchinetta e la frigge nell’olio a bollore.
Il Pipa si fa alternativo e si converte al petto di pollo, i bambini scalpitano intorno all’altare della brace per la novità del fuoco e della quantità di salsicce.
Frizzina viaggia con un faro in macchina adatto ad ogni evenienza, la Rossana fa dei dolci degni del Re Sole, Roasio arriva con un cocomero in spalla, Gianluca con un carico di bottiglie, Alessandro con tanta fame, Pasqualino con i cingoli a marce ridotte.
Il vento tiene vive le braci, il fresco la gioia di mangiare all’aperto, Carlotta e Alò le radiose goccioline di girasole soffici di verde e d’azzurro, la Ilia sorveglia dall’alto dei 92 anni.

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2 Responses to Calici di Stelle a Vertine e i cenci di carnevale

  1. Avatar di anna anna ha detto:

    non poteva tardare oltre la salsicciata a Vertine….grande Andrea……amico di tutti…nemico di tanti, ma sempre un grande di cuore…. anna

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    No Anna, nemico di nessuno, la vita è troppo corta, preziosa e importante per perdersi nel rancore verso qualcuno.

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