In tempi neanche tanto lontani, cibarsi con aringa, baccalà o acciughe era un modo gustoso ed economico per alimentarsi, benzina di pronto consumo per fisici sottoposti a sforzi.
Allo stato attuale baccalà, acciughe sotto sale, aringhe sono beni acquistabili in oreficeria, ma di contro c’è da dire che un filetto di baccalà sotto sale, tenuto in ammollo per 36 ore, con un ricambio di acqua di quattro o cinque volte e poi passato in padella dopo averlo infarinato, rosellato con olio come si deve e aglio, con aggiunta di patate a tocchetti e con pomodoro a pezzetti, rappresenta pur sempre una bella rappresentazione della vita.








