Il Castello di Brolio e Vittorio Emanuele II di Savoia

Il 22 aprile 1863, arriva al castello di Brolio il re di non tutta l’Italia Vittorio Emanuele II con l’intento di passarvi qualche giorno prima di ripartire per Roma, per disquisire di una controversia con l’ACI sul pagamento o meno del bollo per le carrozze reali.
Bettino Ricasoli lo omaggia, forse appena si inchina, lo accompagna sul camminamento delle mura (che allora non erano ancora state forate per farvi passare le forassiti a vista) e dice alla reverenda maestà che, ovunque egli si giri, è tutta roba dei Ricasoli.
La maestà lascia la camera ilibata e immediatamente riparte stizzita e senza fare merenda con il pane inzuppato nel vino e zucchero.
Vittorio Emanuele dirà tempo dopo al Menabrea, riferendosi al Ricasoli che quell’uomo ombroso e puritano :” non c’è che dire, è gran brav’uomo”.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, Chianti Storico, Federica, Fotografie 2015 e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento