Dianzi ero al laghetto di Villa Borghese col mi figliolo a tirare il lampredotto con la fionda ai cigni, che, con la coda nell’occhio vedo quel coglione con gli occhiali di Zaccaria Problemi della Porta dei Bischeri che piangeva appoggiato a una vite a piede franco con il Bonucci dell’Enoclub di Siena che gl’asciugava le lacrime con una tuvaglia inzuppata a quadri bianchi e rossi.
Da qui l’idea di riprinciapiare a rendere fiducia al paese rimodificando le storture della storia che un sanno di nulla.
Se la Fiorentina vince la Coppa UEFA propongo di ritornare indietro nei propri passi a quando Firenze gl’era la capitale di Italia descritta da Pratolini ne “L’amore ai tempi di colera” e nel “Dottor Zivago”.
Roma ritornerebbe al Papa in cambio del ritorno addietro delle palanche versate per l’otto per mille, che tanto con il Papa novo, che compra le scarpe a Porta Portese, i vescovoni un si possono più permettere notti con le batte da cento e intanto noi si finisce di versare gli emolumenti agli ex onorevoli che parecchio hanno sudato nelle seggiole di velluto rosso di Montecitorio e ci si mette in pari con la Legge Mosca.
Che con Firenze capitale un si potranno più avere tutti quei lussi: il nuovo Parlamento avrà sede all’Enoteca Pinchiorri e la Reggia sarà a Rignano.
Sempre forza Viola.
Pratolini ha scritto anche Il Gattopardo, ambientato nel primo dopo guerra nella campagna di Pontassieve 🙂
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Post ganziale :-)!!!!!!!
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