Un etichetta imponente, che rimanda ad un paesaggio che cattura sicuramente l’attenzione unito ad uno stralcio di Dante Alighieri.
Un richiamo per niente velato al castello di Monteriggioni che di torri si corona immerso in un paesaggio silente e coperto di ulivi.
Solo che l’olio contenuto nella bottiglia, (come si legge nella controetichetta) non c’entra niente con l’idilliaco paesaggio anche se il probabile acquirente si è già fatto un’idea e immagina per associazione che l’olio provenga dal luogo raffigurato.
“La frase e l’etichetta frontale non si riferiscono alle origini dell’olio”……….. Olio italiano con tanto di striscia tricolore.
Sulla pasta, con una macinata di pepe e parmigiano in qualche modo si riesce a districarsi.
Per asciugare il piatto non viene voglia di usare il pane.
Sentori spiccati di foglia di pomodoro, gobbi, asparagi che fanno pensare alla Calabria.
Andrea Pagliantini 
L’etichetta in questione e’ illegale, sic et simpliciter.
Il disclaimer della controetichetta e’ assolutamente irrilevante, oltre che ridicolo e peloso.
Proviamo a vedere cosa succede se scriviamo su un’etichetta di vino da tavola Klantis e ci mettiamo il disegnino di un gallo nero, tranne poi affermare sulla retroetichetta che il nome e la grafica non hanno a che vedere con l’origine del vino. Proviamo.
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Sono d’accordo con te e avendo commentato ora ora la storia del viticoltore francese che rischia il carcere e una multa salata per non voler fare un trattamento obbligatorio contro la flavescenza dorata, l’uso improprio dei nomi in Italia fa parte della solita acqua fresca nostrana. Probabilmente in Francia non sarebbe tollerato questo sistema allusivo di dire o far immaginare le cose.
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Siamo indietro di più di cent’anni. Siamo incapaci di tutelare i nostri beni – anche i nomi e le immagini – colpa dell’ignoranza (voluta?) in cui sguazza il paese. Del resto se ne vedono le ricadute, in tutti gli àmbiti … però imperversa un salumiere di successo, con le sue idee sulla cultura, come risvolto della fettunta. Vabbé
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Eitali a Siena nel complesso museale del Santa Maria della Scala sarà un successo.
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Salve
Abbiamo trovato quest’olio alla coop con la dicitura olio di monte Riggioni ,e dopo aver letto l’etichetta c’hanno assicurato “forse ingenuamente” che fosse l’origine reale del prodotto.
A posteriori abbiamo letto la contro etichetta che ci ha confermato i dubbi sulla reale provenienza..ci siamo convinti a riportare la bottiglia ancora chiusa l’indomani stesso.
Ci dispiace che nonostante le severe leggi sulla regolamentazione della vendita alimentare,ci siano ancora persone..aziende che giocano con false pubblicità.
Igor e elisa san casciano in val di pesa
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Ciao Elisa e Igor, avete fatto benissimo a riportare la bottiglia al negozio di provenienza e a marcare il fatto che l’olio contenuto in quella bottiglia, non è ciò che viene ammiccato dall’etichetta con le famose torri….. sarebbe interssante sapere la reale provenienza di quell’olio, solo per correttezza d’informazione, non per altro.
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