I danni paesaggistici della poesia antani retrò “Davanti a San Guido” di Carducci, uniti al romanzo di Frances Mayes “Sotto il sole della Toscana” da cui il film omonimo diretto da Audrey Wells e interpretato da quella sventolona di Diane Lane, hanno costruito un immaginario finto e di plastica nella testa di americani fava pronti a cascare in una Toscana inesistente, gonfia di luoghi comuni e di iene reali che li depredano vendendo il finto per vero o la nonna per la figliola.
Un tempo si era usi aguzzare l’ingegno, le punte dei pali di castagno con la pennata, le orecchie per scansare l’acqua stando nei campi.
Ora si è usi aguzzare le punte dei cipressi piantati a solchi per dare l’impressione di essere in Toscana agli americani inculati prima dal film, poi da voraci carnivori locali, poi dalla scarsa cultura storica e capacità di adattarsi e capire che la Toscana esisteva già qualche anno prima che scoprissero l’America.
Ancor prima che altri cipressi fossero mangiati dalle mucche.
Concordo pienamente.
La Toscana è un capannone dietro l’altro dopo una fila di villette a schiera e la parte agricola e storica è ridotta a brutta copia di se stessa per farla credere vera a dei coglioni americani.
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francesco@: ahimé, concordo. E gli effetti sul turismo di qualità, cioè di quelli che vengono “in visita”, parlano con la gente, scambiano esperienza, chiedono e “non si limitano a consumare” è in caduta libera, a vantaggio di quelli che arrivano in pulman, scendono, comprano (una bottiglia basta che sia), e vanno; oppure di quelli che “abbiamo fatto la Toscana”. Merito degli assessori che hanno incentivato il turismo di basso profilo (culturale) in nome della democrazia e colpa dei cittadini che hanno chiesto a gran voce di fatturare, anche a costo di svendere.
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A’ le Ville di Corsano Gippo gli sega il capo, ai cipressi. Li mozza proprio.
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Molti cipressini andrebbero segati dal piede in un ampio programma di bonifica ambientale e mentale.
Si sa che siamo in Toscana, non c’è bisogno di mangiare la ribollita tutti i giorni o piantare cipressini fitti come villette a schiera.
A forza di contar soldi si è persa una dote preziosa: la cordialità del ricevere, quella che si ha di natura, non quella che ti insegnano a qualche corso di perfezionamento….. plastica anche quella.
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I “corsi di perfezionamento” o “formazione” che dir si voglia, servono a dirottare i contributi europei nelle tasche degli amici- di solito incompetenti – che poi votano per chi li ha dirottati.
L’Italia mè anche questo: l’incompetenza amica della politica a ‘formare’ quelli che sono alla ricerca di un lavoro (e invece inciampano nel business – degli altri -).
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