Brinata di Sant’Ambrogio

Appena scema il sole dietro ai poggi, la guazza liquida principia a diventare croccante e sotto il carro degli stivali di gomma prende una consistenza quasi fosse citrosodina.

Oggi è il  santo protettore delle scarpe a punta che schiacciano i ragni negli angoli

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0 Responses to Brinata di Sant’Ambrogio

  1. Avatar di Laura Laura ha detto:

    Brrrrr…. che freddo ai piedi 🙂

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  2. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    Non toccarmi Sant’Ambrogio che dorme – nero e oro – nella cripta della sua longobardissima basilica. Usurpato dai neo-tutto, da quelli che non sanno cos’è faticare quotidianamente e sono arrivati a Milano pensando di poter rapinare tutto, facile, subito.
    Non è un'”altra” Milano quella che evoco qui, è solo fraintesa da alcuni (per fortuna non da tutti). Alcuni che sono figli dei figli di qui; altri – tra quelli che qui sono arrivati – sono stati alloppiati (come da un serpe) dallo stile generoso di una città che ha sempre accolto e dato spazio, alle idee di tutti. Fino a ieri. “Io speriamo che ricominci”

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  3. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Mi piaceva tantissimo la Milano dei tempi di Beppe Viola, quella dei tempi dopo e quella di ora forse è più apparenza che sostanza.

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