Comune del Chianti

Stiamo vivendo un’epoca di grossa crisi economica che è sotto gli occhi di tutti che, per merito o colpa della legge di stabilità varata dal Governo, vedranno la luce cambiamenti epocali nel modo di vivere, partecipare o confrontarsi con le realtà locali della pubblica amministrazione, che prevedono, volenti o nolenti, l’accorpamento di piccole comunità e realtà locali in cui l’orgoglio di campanile o sarà bandito dal basso o calerà inesorabilmente e inappellabile dall’alto con decisioni prese da altri.
Entro il 2016 i piccoli comuni dovranno confluire in entità amministrative più ampie per una semplificazione dell’apparato locale e per limare i costi di esercizio.

In questo contesto si insercisce l’intervista rilasciata nei giorni scorsi a La Nazione Siena del sindaco di Gaiole in Chianti Michele Pescini in cui propone di dare vita ad un’unica realtà locale fondendo i tre comuni del Chianti (Radda, Gaiole, Castellina) uniti da un forte legame di identità storica, culturale e di paesaggio, che di fatto non sarebbe altro che rimettere insieme i tre terzieri dela Lega del Chianti, entità territoriale amministrativa della Repubblica fiorentina fondata nel 1384 e sciolta nel 1774 da Leopoldo di Lorena per dar vita agli attuali comuni.

C’è l’opportunità in questo momento così travagliato di riunire le forze di realtà omogenee per dare vita ad un’entità amministrativa che può puntare alla valorizzazione dell’esistente con ciò che sono le risorse petrolifere del territorio: la sua bellezza, la sua ricchezza artistica e storica, le sue produzioni agricole di eccellenza che non potranno mai essere delocalizzate come un qualsiasi stabilimento industriale.

Un nuovo modello di sviluppo che si basa sulla valorizzazione dell’esistente preservando da colate laviche speculative come si sono viste e riviste per troppo tempo.

Il Chianti territorio, da settecento anni non è altro che la somma dei comuni di Radda, Gaiole e Castellina.

In definitiva, ciò che per legge dovrà essere un obbigo, potrà diventare una grandissima opportunità rivoluzionaria grazie alla visibilità, al fascino, ai prodotti di altissima qualità che la coltivazione di queste terre esprimono…. e se un buon bagno di umiltà nel non dare le cose per scontate e che vengono da sole, impegna a realizzare cose reali e non finto tipico da picciotti con appetiti famelici, il momento non può che diventare una grande opportunità di sviluppo economico a portata di mano e rispettoso di ciò che si è trovato.

Il Comune del Chianti è auspicabile nasca alla svelta…………. prima lo facciano in California.

Questa voce è stata pubblicata in Chianti Storico, fotografie 2012 e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to Comune del Chianti

  1. Avatar di filippo cintolesi filippo cintolesi ha detto:

    Non andrei a guardare troppo lontano: “…prima che lo facciano al di la’ del Monte San Michele”.
    Mettermi a plaudire a una simile ipotesi sarebbe uno sfondamento di porte aperte. Mi soffermo invece a riflettere sui riflessi che avrebbe la creazione di una entita’ territoriale e amministrativa col nome “Chianti” in provincia di Siena (ehm: di Grosseto, fra non molto). Di fatto risospingerebbe indietro di quasi un secolo i famelici appetiti di grevigiani e valdipesani, anzi sarei molto curioso di vedere la loro reazione, anche in termini di iniziative.
    E’ assolutamente necessario che la cosa si faccia SUBITO. Si dia luogo immediatamente, appena tecnicamente possibile, al distretto (o comunque si chiami) del Chianti comprendente i comuni di Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e Castellina in Chianti. Prima che lo facciano altri, molto piu’ vicini a noi della California. E chissa’ che la cosa non fornisca il terreno per una revoca dell’infame apposizione “in Chianti” in coda al nome di Greve. Sarebbe troppo sperare.

    "Mi piace"

  2. Avatar di filippo cintolesi filippo cintolesi ha detto:

    Aggiungo che sono contrario alla proposta di chiamare Chianti Storico la nuova entita’ amministrativo territoriale: e’ una soluzione che sicuramente agevolerebbe i cugini oltre di oltrepesa (“loro Chianti storico, noi Chianti qualcosaltro”) ma che appunto lascia aperta una porta pericolosa, quella della proliferazione dei Chianti, punto dolente degli ultimi venti anni di iniziative e tavole rotonde (“c’e’ un Chianti storico, uno vinicolo, uno amministrativo, uno paesaggistico, ecc.”). No, il Chianti e’ e deve rimanere un unico concetto, quello che non puo’ non rifarsi alla STORIA. I territori sono soggetti eminentemente storici (e storicizzabili), sia pure con forte radicamento e motivazione geografica (o d’altro genere materiale), ossia non possono prescindere da quella che e’ stata la loro componente politica e culturale. Da questo punto di vista non ci sono dubbi: a partire dalla prima estensione del toponimo Chianti (quella che fece uscire dall’ambito arcaico della valle del Massellone/Clante, ossia al tempo della creazione delle leghe nel contado dello stato fiorentino) il Chianti ha avuto una sola accezione in senso sociopolitico, quella coincidente col territorio della omonima Lega, citata nell’articolo di Andrea (sarei curioso di sapere a quale evento fondativo ci si riferisce, e soprattutto a quali fonti, quando si fissa nel 1384 la sua creazione, mi pare un po’ troppo tarda). Invece ogni estensione successiva (a Greve, al comprensorio del Classico, ecc..) dell’attribuzione del toponimo Chianti se parla di qualcosa di sociopolitico e culturale, e’ del bieco interesse mercantile o addirittura della lite e del contenzioso legale (promosso dal Chianti originario, qualcosa vorra’ pur dire, no?).
    Quindi bene sottolinearlo ancora: Chianti tout court. Perche’ di Chianti ne esiste uno e uno soltanto.

    "Mi piace"

  3. Avatar di silver silver ha detto:

    Chi vuole conoscere in modo più approfondito lo stile di vita toscano non può non pianificare un giro tra le colline che si susseguono tra Firenze e Siena. La zona è quella del Chianti, osannata dal mondo intero per il vino prelibato che vi si produce. In realtà il nome generico di Chianti indica un’area piuttosto vasta tra le province di Firenze, Siena ed Arezzo che negli anni, anzi nei secoli, si è molto modificata, tanto che oggi si arriva a comprendervi anche alcune zone delle province di Pisa, Pistoia e Prato.

    "Mi piace"

  4. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Silver, mi permetti vero?
    Niente di quello che scrivi mi trova d’accordo ed è storicamente reale.
    Filippo, nei commenti sopra ben spiega come stanno le cose e ben spiega come ci si sia trovati ad esondare ben oltre quello che è il territorio reale del Chianti.

    "Mi piace"

  5. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Il post non a caso si chiama Comune del Chianti e non del Chianti Storico
    Proprio per scongiurare in partenza la formazione di pastrocchi e aggiustamenti di chi si è infilato in qualche modo in anni neanche tanto remoti in un contesto territoriale cui non appartengono.
    Niente di egoistico o leghistico o localistico dietro questi discorsi, solo volontà di affermare che alla fine si vuole dare per scontato che Cristo è morto per i geloni ai calcagni quando così storicamente non è.
    Quanto si produce e si fa a Tavarnello Val di Pesa, San Casciano, Greve, Pistoia, Rigutino, Palazzo al Pero, nel cuore di in Panzano, Montalbano o Rufina…. può essere quanto di più meglio sia al mondo… ma non è Chianti.
    Non c’entra nulla.

    "Mi piace"

  6. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Un’altra cosa e poi stendo.
    L’anno di fondazione della lega del Chianti si trova scritto nel sito dei leghisti ………

    http://www.legadelchianti.org/detail.aspx?id=17

    "Mi piace"

  7. Avatar di Cristiano Cristiano ha detto:

    Il Chianti dovrebbe comunque tornare ad essere fiorentino !!!

    "Mi piace"

  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Nessun problema su questo Cristiano, tanto le provincie sarei per abolirle tutte.
    Quando c’è il comune e la regione, bastano e avanzano come entità amministrative.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a silver Cancella risposta