Pan dei santi

Merito o meno della crisi poco importa, ma risalta il fatto che si sta riscoprendo il gusto di crearsi cose buone e imbastendoci intorno relazioni e momenti piacevoli.

Una di queste cose buone è il pan dei santi, dolce tipico del senese molto attinente alla giornata di oggi.
Ingredienti stagionali raffigurati nelle foto che mescolati fra loro danno vita ad un’indulgenza verso lo stare bene.

Le ricette di cucina sono pallose come un discorso di Casini a reti unificate, quindi procedimento e lista degli ingrediendi, se richiesti, volano fra i commenti.

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0 Responses to Pan dei santi

  1. Avatar di Mammamsterdam Mammamsterdam ha detto:

    Io aspetto il discorso di casini versione pan dei santi, eddai, tocca pregarti e poi passa la festa e non mi lievita in tempo.

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  2. Avatar di an an ha detto:

    Caccia fuori la ricetta Pagliantini

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  3. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Non ho fatto niente di male per meritarmi un discorso di Casini qua sopra.
    Meglio andare sul concreto e sul sodo con la ricetta di qualcosa di veramente utile e buono.

    1 kg farina 00

    250 g di uvetta

    400 g di noci sgusciate

    50 g di lievito di birra

    400 g di acqua tiepida

    250 g di olio di oliva

    10 cucchiai di zucchero

    3 “cucchiaini” di sale

    3 “cucchiaini” di pepe

    1 tuorlo d’uovo (per spennellare la superficie)

    Mettere le noci in una padellina con pochissimo olio, farle dorare e appena saranno pronte, spengete il fuoco e lasciatele raffreddare.

    Sciogliere il lievito di birra in acqua tiepida.

    In una ciotola molto capiente, mescolate la farina, lo zucchero, il sale, l’uvetta, le noci, l’olio e il pepe, e per ultimo aggiungete il lievito precedentemente sciolto.

    Con l’impasto ottenuto, formate una palla, mettetela nel recipiente, copritela con un panno e lasciate lievitare per almeno 6 ore.

    Quando la pasta è lievitata, formate i panetti (con queste dosi ve ne esconono 6), spennellateli con il tuorlo d’uovo sbattuto e incideteli con una croce.

    Metteteli in forno, precedentemete riscaldato, per 30/35 minuti a 180°, sfornateli, lasciateli intiepidire e buona scorpacciata…

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  4. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    un po’ complicata neh!

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  5. Avatar di pando pando ha detto:

    Ne ho fatta una produzione industriale in questi giorni..
    Comunque è “il pan co’ santi”!
    @silvana non è affatto complicata come ricetta, c’è solo da impastare.
    E’ veramente bello riscoprire cibi tradizionali della nostra cultura e non zucche lardaie tagliate a bischero sciolto che non noi non c’entrano nulla.

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  6. Avatar di Dario Dario ha detto:

    La mia ricetta del Pan co’santi non esiste, in quanto non è stata mai scritta.
    Correttamente, aggiungo.
    Non tanto per il fatto di essere stata tramandata oralmente, quanto per lo spirito del pane stesso.
    Che, per l’appunto, era (ed è) un pane.
    E quindi la ricetta è quella del pane.
    A cui vi vanno aggiunti i “santi”, ossia tutto quello che può dar forza al pane.
    In che misura? In quella in cui la dispensa consente.
    Cioè non si hanno percentuali di noci o uvetta: dipende da quello che si ha.
    E fra questo ci stanno anche nocciole, pinoli, anaci.
    E, qualcuno inorridirà, lo strutto invece che l’olio, che al tempo (la ricetta risale agli anni 30 del secolo scorso) in questo periodo era un po’ più disponibile dell’olio.
    O se volete, si era più parsimoniosi nel conservare il prodotto delle ulive.
    In sintesi, un pan co’santi non sarà mai uguale a un altro. Ed è giusto così.

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  7. Avatar di Tatiana Tatiana ha detto:

    Ogni anno di questi tempi, mi prende la nostalgia della mia Siena,ove sono nata, ed in particolare del Pan co santi, che ogni mattina di Settembre mi veniva dato da colazione.Ora abito in un paesino piemontese, circondato da dolci colline, grazie alle quali mi illudo di essere ancora nella mia città. Ho provato tante volte a fare il pan co santi, ma con scarsi risultati. Ora proverò questa ricetta ( dopo la vendemmia e dopo la raccolta delle noci) e poi vi dirò. Grazie a Tutti
    Tatiana

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  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Ciao Tatiana, niente cura la nostalgia quanto i sapori di casa….

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