0 Responses to Tempo di fava fiorita

1. Rossano ha detto:

   30 marzo 2012 alle 11:42

   I baccelli… che poesia! Oltre che con il cacio secondo me, la su’ morte è in pinzimonio!

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2. Andrea Pagliantini ha detto:

   30 marzo 2012 alle 15:01

   Sbuccio i baccelli, faccio a pezzetti una fetta di pecorino, metto sopra un pizzico di pepe e mescolo tutto innaffiando con l’olio.
   A quel punto pare di essere in un paradiso terrestre.

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3. Dario ha detto:

   30 marzo 2012 alle 15:14

   Noi si metteva i baccelli interi in mezzo alla tavola.
   Ognuno sgusciava i sua e il pecorino viaggiava a morsi.

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4. Andrea Pagliantini ha detto:

   30 marzo 2012 alle 15:22

   Bella versione anche questa senza ombra di dubbio.
   Poi ho visto arrivare le salsine piccanti e berci il vinsanto dietro a queste bontà…. e non capisco.

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5. Elisabetta Viti ha detto:

   30 marzo 2012 alle 16:10

   …anche a casa mia usava mettere i baccelli al centro tavola,e ognuno prendeva i “sua”…( simpatico Dario, nella sua immediatezza dialettale)….Ma le puliture? le buttavate?…i macrobiotici ,che non sprecan nulla, le cucinano e le mangiano..E dicono ,sian buone…E di questi tempi…..Un saluto a tutti Elisabetta

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6. mario ha detto:

   30 marzo 2012 alle 16:13

   vinsanto con baccelli..?..e x primo ..tortellini alle vongole?

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7. Dario ha detto:

   30 marzo 2012 alle 18:03

   @elisabetta: erano buone sì, si davano a maiali, come i poponi e il resto. Quindi tornava tutto indietro.
   Per la macrobiotica propongo un ampliamento culturale, insegnatomi da una signora pugliese: l’utilizzo dei gambi delle piante di zucca, che li chiamano siverchi.
   Si piglia quelli più croccanti, si snervano dal filo, si fanno a costine sottili e si lessano insieme alla pasta, da condire poi con aglio, olio, peperoncino e acciuga. Valida alternativa alla pasta con i rapi e figlia di un mondo in cui quello che non si buttava (tutto) era buono.

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8. Elisabetta Viti ha detto:

   30 marzo 2012 alle 18:14

   …Grazie,Dario, x la ricetta del riciclo dei gambi di zucca…Degli scarti dei baccelli, sapevo dei maiali (a cui danno anche il siero della lavorazione del formaggio,se non erro )…. ma davvero,parlavo seriamente dell’uso che ne fanno i macrobiotici ,x sé stessi ….un saluto

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9. Andrea Pagliantini ha detto:

   31 marzo 2012 alle 10:19

   Non avendo maiali o coniglioli, le bucce dei baccelli ributtate in terra fanno concio e ingrassano la terra.

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10. silvana biasutti ha detto:

    1 aprile 2012 alle 18:00

    Vi penso intenti a rimettere a posto dopo la merendona. Con un po’ d’invidia e molta rassegnazione… A presto, spero.

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11. Elisabetta Viti ha detto:

    2 aprile 2012 alle 1:35

    …Su,Su,animo,Silvana!…Son mancata anch’io,x la febbre…Andremo alla prossima,se ci vorranno…In bocca al lupo x tutto! un saluto Elisabetta

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12. Rossano ha detto:

    2 aprile 2012 alle 10:59

    @Andrea: Condivido che effettivamente baccelli in pinzimonio e pecorino insieme è effettivamente una cosa d’altro mondo…
    @ Dario: Anche a casa mia s’è sempre fatto in quel modo… e le bucce la mi nonna l’ha sempre usate per concimare la terra… o quando andava dalla su’ amica alla misericordia le portava ai maiali… proprio come i poponi… ahahahaha!

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13. Dario ha detto:

    2 aprile 2012 alle 12:47

    per non farmi meglio di quello che sono: nemmeno noi si teneva i maiali all’Arbia.
    Ma a Costaberci ce l’avevano. Si faceva una sporta con l’avanzi e si portava in su.
    A me garbava buttarglieli nel trogolo e ascoltare i loro commenti compiaciuti.
    Altro che Web 2.0.

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14. Andrea Pagliantini ha detto:

    3 aprile 2012 alle 9:49

    Già siamo scivolati nell’amarcord mi torna in mente di quando facevo tascate di ghiande per darle (dalla finestra) al maiale che Pasqualino teneva sotto casa che mi grugniva compiaciuto………. stanza nella quale ora dovrebbe esserci una camera a stelle e striscie in stile old Tuscany………..

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