Taranzone

Per tanti anni spazzino di piazza con il carreto su ruote, pala, granatona di scope per raccattare cicche, rinvolti di gelati, foglie, scatole di cartone messe alle porte delle botteghe.
Appassionato di sport e di calcio tanto che quando la squadra locale perdeva, era solito dire “finchè non si è vinto, non si va via”, oppure ligio al lavoro al limite di rimetterci la pelle, quando ancora le corriere avevano il capolinea in piazza e lui sbucava all’improvviso da dietro le cantonate con il suo carretto di bidone e granate, pur di non lasciare una foglia in terra.
Improvvisamente, una volta, un rumore di metallo piegato al passaggio del postale, fece  sbiancare l’autista che pensava di aver preso in pieno il carretto, ma anche lo spazzino sbucati all’improvviso nel mezzo della strada.
Sotto le ruote c’era il carretto dilaniato, mentre da una porta sbucò lo spazzino con i capelli ritti e gli occhialoni di traverso incrinati, dicendo al conducente, balbettando “Ta- ta- ta- ta-taranzone, sta-sta-sta- stai attento a dove vai”.

Appassionatissimo di caccia e di orologi, tanto che dava l’ora a chiunque la chiedesse o non la chiedesse, stando attenti a fare un pochino di ricarico per il tempo gli occorreva per dire l’ora era al momento della richiesta.

E non c’era sasso del muro lungo borro su cui non si fosse messo a sedere,all’ombra, in mezzo a tanti adolescenti che poi sarebbero cresciuti.

Un altro grande e bel personaggio chiantigiano che se ne è voluto andare.
Giancarlo.

Questa voce è stata pubblicata in Fotografie 2011, persone. Contrassegna il permalink.

0 Responses to Taranzone

  1. Giancarlino….tutte le volte che mi vedeva diceva…Ma ti ricordi quando si lavorava insieme? Sarai sempre nei nostri cuori….

    "Mi piace"

Lascia un commento