Vendemmiatrice

Non più le gambe querciose e sode e il volto scurito dal sole di sana donna abituata a vivere di campagna nell’atto estremo di un anno di lavoro che è la raccolta dell’uva.
Bensì una macchina di ferro e cavi, circuiti e compressori, pettini e molle che permette di raccogliere ettari su ettari nel corso di una giornata lasciando il raspo nudo sulla vite.
La vigna non è un’industria e il vino buono cresce dalle mani, però bisogna riconoscere che queste macchine sono state molto migliorate e non disintegrano la vite, l’uva e i filari come avveniva un tempo,  quando dopo il passaggio parevano finite dentro una battititrice del grano.

Per i tre bicchieri sono perfette.

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0 Responses to Vendemmiatrice

  1. Avatar di Silvana Silvana ha detto:

    Sono un inno alla tecnica, al sapere d’acciaio e sono anche molto precise; dicono siano indispensabili per chi ha centinaia di ettari, perché sostituiscono il lavoro di centinaia di uomini. E’ anche bello vederle lavorare…
    Qui vicino, centinaia di uomini d’antan sono sostituite da cinque macchine (e cinque uomini che le fanno andare).
    Dicono anche però che la qualità del lavoro fatto a mano da uomini istruiti alla bisogna alla fine sia più accurato. Però funzionano, eccome.
    Non dicono però che se c’è la disoccupazione è soprattutto perché ci sono – in tutti i settori – macchine che sostituiscono l’uomo.
    Un pensiero retrò? Be’ sì, però la disoccupazione è una realtà, e se è vero che le macchine risparmiano all’uomo i lavori più faticosi e meno ‘appaganti’ (con e senza le virgolette), è altrettanto vero che non tutti siamo pronti per diventare dei capi o dei capetti; e poi: sette miliardi di capi e capetti, di chi?

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  2. Avatar di filippocintolesi filippocintolesi ha detto:

    Le macchine sarebbero in grado di far lavorare tutti, semplicemente molto meno di prima. Non sono quindi le macchine responsabili della disoccupazione, non piu’ di quanto siano le pallottole responsabili di un omicidio.

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  3. Avatar di Silvana Silvana ha detto:

    certo che non sono le macchine, ma le politiche del lavoro eccetera.

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  4. Avatar di Filippo Cintolesi Filippo Cintolesi ha detto:

    e comunque a me la vendemmiatrice non c’e’ verso di farmela piacere.
    Vero che posso permettermi di non farmela piacere..

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  5. Avatar di Liz Liz ha detto:

    Ho sempre sentito dire che i vini di qualità si fanno con l’uva raccolta a mano. Invece mi sembra di capire che piano piano le macchine, che diventano sempre più sofisticate, finiscano per rimpiazzare la vecchia tradizione…. ma mi domando: con le vendemmiatrici gli insetti e lucertole che si trovano sulle piante dove finiscono? ce li beviamo insieme al pregiato nettare?!

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  6. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Avendo decine e decine di ettari da vendemmiare, ci sarebbe il verso anche di farsela piacere una macchina del genere che con le dovute applicazioni diventa potatrice, botte per i trattamenti e in ultimo vendemmiatrice.
    Certo occorrono filari perfetti e precisi e non potrà avere l’occhio dell’uomo su una vita malata di esca piena di uva acerba o su uva fradicia che non può distinguere.
    Ed era (per rispondere a Liz) fisiologico anche raccogliendo a mano che forbicicchie, gazzillori, grilli ecc. finissero fra l’uva, ma con la vendemmiatrice questi insetti si moltiplicano e gazzillori e lucertole fermentano insieme all’uva che è una bellezza.

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  7. Avatar di Silvana Silvana ha detto:

    Liz@ conosco aziende agricole ‘grandi’, vaste, insomma ettari ed ettari. Il direttore di una di queste (uva raccolta a mano e quest’anno anche un lavoro estenuante di pre-scelta), mi ha detto che le loro dimensioni – ve le saprò dire – sono al limite per fare un buon lavoro a mano. E secondo lui, con una buona squadra non improvvisata, ma istruita,il lavoro a mano è ottimale.
    Poi però c’è anche qualcuno che non usa le vendemmiatrici meccaniche (anche perché troppo piccolo per averne la convenienza)che mi assicura che fanno un eccellente lavoro, non umano, ma molto sofisticato….

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  8. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    La contraddizione dell’animo umano di chi è grand eper dimensioni e numeri e cerca di farsi passare per piccolo poetizzando al massimo le operazioni per poter spendere e vendere poesia e tradizione e chi è piccolo e con invidia appena velata vorrebbe una di quelle meravigliose macchine a cogliere con una persona invece di una selva di raccoglitori rompicoglioni e mai contenti.

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