Non è dalle spume delle acque di Cipro che nasci.
Il miracolo è nelle correnti parsimoniose dello stretto,
frutto di una conchiglia di perla grigia
ovattata di morbida lana,
di sogni tuo sonno arretrato,
di scheletro di ferro battuto.
Ogni giorno questo miracolo,
la natura è si bella
nelle forme e nel volto che ti ha dato.
Appena larga, di cuscino morbido
di quarta aperta, di occhi sgranati color caffè.
Ruvida quel tanto che serve,
ma dal ripieno candito.
Rubo parole.
A Sergio e Fiorella che ci sono cari.
“Io che………………
…….amo solo te.”
Ma un ti montar la testa.
Addopo.


