
La professoressa Donatella Tognaccini ha al suo attivo una fitta serie di pubblicazioni e studi nel campo del territorio chiantigiano.
Si è occupata di San Donato in Perano, Stielle, l’albero genealogico della famiglia Ricasoli, del castello prima perduto e poi ritrovato di Malclavello, la storia delle monete riemerse a Cetamura, la Pieve di San Marcellino e di San Polo in Rosso, più tanti racconti storici e di letteratura.
L’ultima pubblicazione riguarda un breve torrente che si getta nell’Arbia al ponte delle Granchiaie e – quando ha voglia – attraversa l’abitato di Gaiole: il Massellone.
Fino a non molti anni era in corrispondenza con orti rigogliosi, tomboli e pozze piene di lasche e trote.
Nel libro si apprendono molte curiosità storiche e geografiche, come la scoperta (nel 2016) da parte di Renzo Centri delle sorgenti sotto il colle di Cetamura (luoghi di importanti scavi di epoca etrusco – romana) nei dintorni del podere Fontecaresino, mentre una pietra lavorata finemente a uso rituale venne rinvenuta da Claudio Bonci nel 2021 lungo il corso del torrente.
La prima menzione dell’idronimo Massellone si ha in un documento della Badia di Coltibuono del 1085 per una donazione di due privati alla Badia.
La prima attestazione del termine Chianti riguarda un documento del XII Secolo riguardante il castello di Malclavello (nei diintorni di Barbischio).
“A quel tempo “Chianti” era già un toponimo, ma molti studiosi ritengono probabile che l’idronimo di origine etrusca “Chianti” indicasse nell’antichità la valle del Massellone, quindi è possibile che potesse fare riferimento anche allo stesso Massellone”.
E scrive la professoressa Tognaccini:” L’idronomo Chianti, corrisponde secondo il linguista Giovanni Semeraro a Clantum, ovvero “Colli delle sorgenti”.
Lo storico Antonio Casabianca riporta un documento del 1409 in cui è interessante l’estensione del termine “Chianti” alle vie di acqua: “Tessa di Cecco di San Giusto a Rentennano della “Valle del Chianti”.
Ancora più chiaro e riportato ancora nelle pubblicazioni del Casabianca un documento del 1457:” Actum in burgum Gaiuolis Vallis Clantis”, “rogato nel borgo di Gaiole della Valle del Chianti”.
Il libro è una miniera di informazioni storiche e geografiche su un piccolo angolo di mondo il cui nome si è applicato a una parte considerevole della Toscana non per storia o idrografia.
Donatella Tognaccini “Alle origini del Chianti: il Torrente Massellone” Edizioni Chianti General 2024