I “Bivacchi” secondo Siena News

Ci sono titoli e articoli che rimarranno per sempre nella storia del giornalismo mondiale stile: “Arrestate due Tope d’appartamento” oppure la mappa di dove “Trombare in campagna” del Corriere di Siena di qualche anno fa.
C’è la cronaca puntuale e fattiva del “Washington Post” che arriva a far dimettre un Presidente degli Stati Uniti come Richard Nixon (che aveva travalicato dal suo ruolo, travolto da un’opinione pubblica che all’epoca non faceva sconti neanche agli “eroi” del Cile) e ci sono pure le irriverenti locandine del “Vernacoliere” livornese – esposte fuori dalle edicole – che ogni mese allietano di sarcasmo penetrante su fatti di portata planetaria o nazionale.
Sulla stampa locale, specificamente sulla propria pagina Facebook – spesso – si gioca a scovare notizie quando non ci sono, elaborate quel niente che basta e titolate con vocaboli vetusti (usi ini epoche funeste) indicanti “il bivacco” di alcuni ragazzi alle basi di Palazzo Pubblico a Siena che seduti, mangiano un panino o danno un’occhiata alle notizie sul portatile appoggiato sulle ginocchia.
Se – i ragazzi – dietro di loro non lasciano alcuna traccia del loro passaggio, non esiste nessuna notizia da dare in pasto ai lupi della foresta che fermandosi a un titolo o a una sola semplice e serena foto, trovano motivo di abbaiare da fermo a chi non fa niente di male.
Scavare nei comportamenti di chi è carico di soldi, potere, mire e clientele, è un’altra cosa, si chiama giornalismo.

Magari tutto ciò serve per alimentare visite su una Pagina, ma finisce solo per produrre rancori senza fine gettando carbone nelle fornaci dell’inutile… stavolta mirato verso fruitori di un bene Pubblico da tutelare e onorare ma anche da vivere in pieno.

Punto privilegiato per godere appieno una delle piazze più belle del mondo, creata da antenati illuminatissimi e sapienti.

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