
Non ci sarebbe niente di strano a sedersi su una panchina sotto l’ombra mielifera dei tigli e passare qualche attimo scorrendo le novità che propone un telefono o standoci per ore a voce nel dire quello che serve per riempire il niente da dire.
E invece… con eleganza sobria, senza far rumore inutile allo sguazzare dei pesci rossi nella fontana lì vicina, solo il rumore delle foglie fra il vento e il lento scorrere delle pagine, aereosol per lo spirito.