I primi carciofi fritti di Monte Oliveto Maggiore

Dagli anni ’60, la signora Luisa non ha mai smesso di friggere carciofi con la pastella nella rinomata padella di ferro (dove il calore si trasmette meglio e più uniforme).
“Ci vuole meno a farlo che a spiegarlo” è una frase apocalittica per questi tempi dove la parola è da tanto che ha sostituito la “banalità” del fare e dell’apparire.
I primi carciofi dell’anno, sono propedeutici a quelli che devono venire: sono croccanti fuori, cotti e tanto morbidissimi dentro, bollenti, ottimi e da qui in avanti (con la primavera che incalza) saranno persino migliori.
A Monte Oliveto Maggiore, fra i carciofi fritti fra i più buoni dell’universo, con una boccata d’arte e storia digestiva, con i capolavori del ciclo di affreschi del Sodoma e del Signorelli e il monaco organista che mette in moto i mantici la mattina presto.

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